Un’indagine condotta dall’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Sassuolo ha portato alla luce un sistema generalizzato di frode nel campo dei prodotti informatici: frode Iva per un maggiore imponibile di oltre 94 milioni di euro, con un recupero a tassazione, fra imposte e sanzioni, di 49 milioni 905.670 euro.

La frode era realizzata attraverso un intreccio di operazioni di compravendita tra piu’ societa’ che al fisco risultavano distinte, ma che in realta’ erano collegate in diverse maniere. Attraverso la creazione di societa’ fittizie, che emettevano fatture di vendita senza versare la relativa Iva, gli utilizzatori detraevano indebitamente l’Iva addebitata in fattura, ma non versata dal cedente e si avvalevano di costi inesistenti per ridurre il proprio debito fiscale.

Alle
indagini hanno collaborato anche l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza.