Sono state quasi 350 mila (precisamente 349.221) le giornate di sci vendute dal Consorzio del Cimone lo scorso inverno sull’Appennino modenese, con un aumento dell’8,9 per cento rispetto all’anno precedente pur in presenza di meno giornate di sole (59 contro 72), ma con un numero maggiore di aperture di impianti (140 rispetto a 127).

Sono alcune delle cifre che l’assessore provinciale al Turismo Beniamino Grandi ha sottolineato intervenendo mercoledì 5 luglio al convegno dedicato al “Turismo della neve sul territorio modenese” nel corso del quale è stato fatto il punto anche sugli investimenti nel settore (15 milioni di euro sugli impianti nel triennio 2004-2006) e sulle caratteristiche del sistema ricettivo dell’area.

“All’inizio di una stagione turistica estiva che si annuncia piena di iniziative e di proposte di qualità – ha spiegato l’assessore Grandi – è importante sottolineare il successo del “turismo bianco” che quest’inverno sul Cimone ha battuto ogni record confermando la progressione positiva dell’ultimo triennio, anche grazie all’aumento delle settimane bianche (33.569) e dei pass stagionali (oltre 60 mila, diecimila in più rispetto allo scorso anno), mentre hanno dato risultati positivi anche le aree sciistiche delle Piane, di Sant’Anna Pelago, di Doccia di Fiumalbo e di Frassinoro”.

Tra i motivi dei buoni risultati raggiunti, Grandi ha indicato, appunto, gli investimenti realizzati sugli impianti, la dotazione di servizi per favorirne l’accessibilità (per esempio, il servizio navette) e gli eventi sportivi e promozionali (‘la stagione delle Olimpiadi a Torino ci ha trovato pronti’) sui quali bisognerà puntare anche in futuro con l’obiettivo, per esempio, di predisporre “un calendario congiunto dei principali eventi per realizzare azioni di promozione e commercializzazione in un’area più vasta di quella regionale”.

E proprio a proposito delle opportunità di rafforzamento del sistema di informazione e accoglienza, Grandi ha richiamato la recente adesione di nuovi Comuni al Consorzio Valli del Cimone che ne fanno, per quello che riguarda il turismo della neve, il “soggetto unico della montagna, con la presenza di pubblico e privato, per l’organizzazione concertata delle azioni di promozione e commercializzazione turistica sul territorio”.