Fondere e forgiare il bronzo, trasformare il metallo dallo stato solido allo stato liquido, colarlo all’interno di stampi in pietra e realizzare armi, ornamenti e attrezzi da lavoro. Nella scenografica cornice del Parco della terramara di Montale, gli archeologi ripropongono i gesti degli antichi metallurghi di 3 mila 500 anni fa, depositari dei segreti delle colate incandescenti del metallo.

La dimostrazione di archeologia sperimentale, dal titolo “Stelle e scintille”, è in programma oggi, sabato 24 giugno, dalle 19 alle 23 (6 euro il biglietto di ingresso, informazioni al numero 059 2033101 e nel sito Parco di Montale).

Gli scavi di Montale e di altre terramare offrono numerose informazioni sulle attività fusorie e sullo strumentario usato dai metallurghi: gli artigiani lavoravano in buche a cielo aperto e mantenevano una temperatura elevata e costante (circa mille gradi) soffiando aria sul fuoco attraverso un mantice con ugello in terracotta. Il metallo veniva sciolto all’interno di crogioli in terracotta e versato nelle forme di fusione in arenaria che recavano l’impronta dell’oggetto da riprodurre. Una volta estratti, gli oggetti venivano sottoposti ad una lunga attività di finitura e levigatura. Tutti questi strumenti sono stati riprodotti per le attività del parco di Montale e saranno utilizzati dagli archeologi per le dimostrazioni di archeologia sperimentale di sabato sera.