In riferimento alle notizie pubblicate e diffuse dagli organi d’informazione e relative al comunicato del sindacato SNAMI – nel quale viene lamentata l’assenza di dialogo e di concertazione nelle fasi di programmazione degli assetti delle strutture ospedaliere della rete provinciale ed una supposta sperequazione tra le risorse umane assegnate ai Pronto Soccorso delle due aziende modenesi – l’Azienda USL di Modena e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena , ritengono necessario fornire alcune precisazioni.


Occorre, innanzitutto, premettere che il progetto di integrazione fra gli Ospedali Policlinico e Baggiovara, è stato approvato dalla Conferenza Sanitaria Territoriale (CST) il 19 dicembre 2001 e dal Consiglio Regionale il 30 settembre 2002. Successivamente, il 10 luglio 2003, la CST e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia hanno approvato il Documento attuativo del Progetto di integrazione.


Il PAL (Piano Attuativo Locale) 2003-2005, ovvero lo strumento di programmazione di medio termine dell’offerta ospedaliera provinciale, che ha recepito i contenuti dei documenti citati, è stato realizzato grazie a 21 gruppi di lavoro cui hanno partecipato oltre 300 fra professionisti ed operatori delle due Aziende Sanitarie modenesi, dell’Università e degli Enti locali. I professionisti hanno avuto come riferimento gli indirizzi relativi all’integrazione fra gli Ospedali Policlinico e Baggiovara approvati dalla Conferenza Sanitaria Territoriale e dal Consiglio Regionale.

La programmazione della rete ospedaliera della provincia di Modena è stata, dunque, frutto di una intensa collaborazione fra i diversi livelli istituzionali che non ha mai visto l’esclusione dei professionisti.


Nello specifico, l’attuale configurazione del Pronto Soccorso del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Baggiovara risponde pienamente a quanto programmato, sia in termini di risorse assegnate sia rispetto alla previsione della quantità e tipologia degli accessi. È, peraltro, intuitivo che il processo complessivo di riorganizzazione della rete provinciale è tuttora in corso, non può certamente definirsi a regime e coinvolge tutti i Pronto Soccorso della provincia ed il Sistema del 118.
Quanto al tema dell’aumento degli accessi al Pronto Soccorso del Policlinico, è bene chiarire che si tratta di un fenomeno generalizzato, solo in parte collegato al trasferimento del Pronto Soccorso (PS) dell’Ex Ospedale S Agostino, e comune a tutta la realtà regionale e nazionale. L’aumento del ricorso al PS è particolarmente evidente per i casi meno gravi (codici bianchi); a riprova di ciò, valga la considerazione che, tra il 2004 ed il 2005, nei PS dei vari distretti della provincia di Modena si è verificato un aumento degli accessi variabile tra il 3 ed il 7 % .
La persistenza di tale fenomeno deve portare ad un’attenta riflessione sulle possibilità di una diversa modulazione dell’erogazione dell’offerta sanitaria in tale ambito. Una riorganizzazione in tal senso, deve essere condivisa con gli operatori del settore, ma non può, comunque, essere dimenticato l’impegno che le due aziende modenesi hanno profuso già da diversi anni, con risultati più che apprezzabili, nella ricerca di soluzioni alternative al ricorso del cittadino al Pronto Soccorso. Tra le iniziative, ricordiamo l’apertura presso il Policlinico dell’ambulatorio dei codici bianchi e quella degli ambulatori di Cure Primarie, nei distretti sanitari di Modena, Castelfranco Emilia e Carpi, presso i quali viene garantita, in particolari fasce orarie, la continuità assistenziale da parte dai Medici di Medicina Generale associati in cooperativa.


In questa ottica le Aziende sanitarie della provincia confermano la volontà di un costante, sereno e approfondito confronto con tutte le strutture e gli operatori che operano in un settore particolarmente delicato e difficile quale quello dell’Emergenza Urgenza.