La tournée modenese dei concerti della Via Lattea inizia oggi a Serramazzoni con Andrea Olivi al flauto ed Emanuele Segre alla chitarra che si esibiranno al caseificio Pelloni.

La manifestazione, infatti, cerca di sposare musica classica e formaggio Parmigiano-Reggiano, un abbinamento che a prima vista può sembrare azzardato, ma che certamente unisce la raffinatezza dei concerti a luoghi tipici del territorio come possono essere i caseifici.

Per Modena il cartellone prevede otto concerti che si svolgeranno nell’arco dell’estate, fino al 27 agosto.
L’iniziativa è promossa dall’assessorato all’Agricoltura della Provincia, dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, dalla Camera di commercio, dalle Comunità montane in collaborazione con l’Arci. Le sedi degli otto concerti sono altrettanti caseifici sparsi tra montagna e pianura. L’ingresso è gratuito.

“I caseifici e le sale di stagionatura del Parmigiano Reggiano – commenta Grazino Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura e alimentazione – li conosciamo come luoghi di produzione del re dei formaggi, patrimonio gastronomico e culturale del nostro territorio, nutrimento buono, pulito e sano, adatto ai bambini come agli adulti, agli sportivi come agli astronauti e oggi si rivelano anche come eccellenti sale da concerto, con un’acustica che permette di apprezzare al meglio la musica. Agricoltori straordinari, maestri casari e musicisti – sottolinea Poggioli – ci aspettano numerosi per ascoltare, ammirare e assaggiare”.

“A volte oltrepassare l’ingresso di una sala concertistica o di un teatro – spiega Paolo Testi, direttore artistico dei concerti della Via Lattea – può rappresentare un ostacolo insormontabile dettato forse dal timore reverenziale che questi luoghi incutono. Portare la musica fuori dai tradizionali contesti vuol dire riproporla in una veste nuova, cercando di rompere quelle che sono le inevitabili barriere che generalmente si creano fra l’artista e l’ascoltatore”.

Perché concerti della via Lattea?
“Non a caso il nome dell’iniziativa – aggiunge Testi – vuole ricordare l’idea del viaggio, un percorso che parte dalle malghe sperdute degli Appennini fino ad arrivare nelle latterie di campagna della bassa avvolte nella torrida calura estiva. E cosa c’è di più bello che passare un’ora seduti al fresco di un magazzino di stagionatura immersi tra armonie di suoni e di profumi?”.