Proprio mentre entra nel vivo la campagna elettorale in vista del referendum costituzionale del 25-26 giugno, i Sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil promuovono mercoledì 14 giugno un ‘Attivo provinciale di delegati e funzionari’ per sensibilizzare sulle ragioni del NO al referendum
costituzionale e bocciare con il voto popolare la riforma della Costituzione approvata nella passata legislatura con la sola maggioranza delle forze politiche di centrodestra.


Ospite d’eccezione all’attivo di Cgil, Cisl e Uil il presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida che la mattina di mercoledì 14 giugno
(ore 9-13) parlerà al Centro Famiglia di Nazareth (strada Formigina 319) alla platea di 300 quadri e delegati sindacali.
Presiede l’incontro Donato Pivanti segretario provinciale Cgil Modena e introduce Francesco Falcone segretario provinciale Cisl Modena. A seguire, l’intervento di Valerio Onida, il dibattito e le conclusioni di Guglielmo Loy della segreteria nazionale Uil.

Cgil, Cisl, Uil respingono con il NO al referendum confermativo la riforma della Parte II della Costituzione, sulla base non di uno schieramento
politico ma delle istanze di eguaglianza e giustizia sociale proprie del mondo sindacale. In particolare:
– NO alla “devolution” su istruzione, sanità e sicurezza, che indebolisce il ruolo promozionale e solidaristico che la Costituzione affida alle istituzioni repubblicane rispetto al lavoro, alla piena dignità sociale, alla effettiva eguaglianza di tutti i cittadini italiani. In alternativa va pienamente attuato il decentramento amministrativo e il
federalismo fiscale verso le Regioni, le Province, i Comuni.
– NO ad una forma di Governo che rafforza eccessivamente i poteri del Presidente del Consiglio senza un bilanciamento con i poteri del Parlamento e con le funzioni di garanzia del Presidente della Repubblica, e non consente il pieno esercizio della democrazia partecipativa propria della Costituzione vigente.
– Per Cgil, Cisl, Uil autonomia, contrattazione e partecipazione sociale rispondono ad una concezione democratica della società, dei rapporti tra corpi intermedi e istituzioni. È solo in una concezione partecipativa della società e della democrazia che si gioca lo sviluppo del Paese e si
esprimono le radici profonde dei valori di eguaglianza, giustizia sociale e solidarietà.

Cgil, Cisl, Uil riaffermano come irrinunciabile il valore dell’unità nazionale, fondata sui principi dell’eguaglianza e della solidarietà tra tutti i cittadini, che conviva con un federalismo cooperativo e solidale.
Le riforme della Costituzione, che modificano le condizioni del patto sociale tra tutti i cittadini, non possono essere decise a “colpi di maggioranza”, ma devono necessariamente essere ampiamente condivise e partecipate.
È un impegno forte che Cgil, Cisl e Uil chiedono a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione per future riforme della Costituzione.

(Cgil-Cisl-Uil)