Il crescente innalzamento delle aspettative generali di vita ed il progressivo aumento della percentuale di popolazione anziana pongono impegnativi interrogativi alla società, soprattutto agli enti locali ed ai servizi sociali e sanitari territoriali che devono definire efficaci iniziative a sostegno della fascia ultrasessantacinquenne.

Un seminario, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dal titolo “I progressi nella lungassistenza agli anziani”, promosso in collaborazione con Servizio Sanitario Regionale, il Comune di Modena e il Comune di Castelfranco, offre l’occasione per fare il punto sulla natura e la pertinenza delle attività di lungassistenza rivolte alla popolazione anziana ed a quei pazienti con patologie fisiche e psichiche degenerative: osteoporosi, demenza. La finalità è migliorare la qualità di vita di queste persone.

L’incontro, che si terrà sabato 10 giugno 2006, a partire dalle ore 9.00 presso l’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia (via del Pozzo,71) a Modena, non si limiterà a dar conto dei progressi conseguiti in questo campo, ma contribuirà anche a delineare le future prospettive di un’attività, quella della lungassistenza, che si dispiega attraverso molti filoni di intervento.

“I progetti legati alla lungassistenza – spiega il prof. Luciano Belloi, docente all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Direttore dell’ UOC – Cure Geriatriche Territoriali – sono di vario tipo. La lungassistenza rappresenta un sostegno di qualità per gli anziani, che spesso hanno necessità di un progetto di aiuto a lungo termine, che non viene soddisfatto dalla degenza ospedaliera, durante la quale ci si limita a fornire supporto per la fase acuta del problema. Durante il convegno analizzeremo alcuni dati riguardanti la qualità dell’assistenza nelle strutture intermedie, dati che possono aiutarci a percorrere una strada che porti a forme di assistenza intensiva e più specifica”.

Il concetto di lungassistenza cambia, infatti, il punto di vista e la maniera di offrire sostegno agli anziani, tentando di prevenire le forme di deperimento fisico e cognitivo e, quindi, la perdita dell’autosufficienza. Se, da un lato, la lungassistenza identifica il sostegno rivolto agli anziani che alloggiano presso case di cura, dall’altro essa si realizza sempre più con attività definite di “lungassistenza preventiva di comunità”, realizzate in collaborazione con l’USL e con il supporto dei quartieri.

“Da questa idea – continua il prof. Luciano Belloi – è nato ad esempio il percorso della memoria realizzato al parco Amendola, dove attraverso esercizi che coinvolgono la capacità di ricordo si sollecitano i partecipanti ad allenare la propria memoria, mentre per gli anziani a rischio di osteoporosi sono stati pensati corsi di ginnastica o brevi campagne di sensibilizzazione riguardo l’importanza di una dieta corretta e ricca di calcio”.

Il programma del seminario prevede l’apertura dei lavori con i saluti delle autorità presenti: Simona Arletti, Assessore agli Affari Generali, Decentramento, Politiche per la salute e Pari Opportunità del Comune di Modena, Francesca Maletti, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena, Nicolino D’Autilia, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Modena, Aldo Tomasi, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Licia Petrapulakos, Direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena e di Stefano Concetti, Direttore Sanitario dell’Azienda USL di Modena.

Dopo la presentazione del convegno affidata a Luciano Belloi e a Gianfranco Salvioli, del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, il convegno proseguirà attraverso quattro sessioni, che approfondiranno: “La prevenzione delle malattie croniche e della geragogia”; “La qualità dell’assistenza, i risultati di ricerche applicate”; “La gestione quotidiana dell’anziano con demenza, sindromi intricate e terminalità”; “Identificazione dei confini tra malattia psichiatrica e demenza, quali strutture o servizi”.

La conclusione dei lavori offrirà un’interessante lettura magistrale su “Le prospettive future della lungassistenza nel paziente demente” tenuta dal prof. Alberto Cester, Primario dell’Unità di Geriatria dell’ospedale di Dolo – Venezia.

Per informazioni rivolgersi alla Segreteria organizzativa: e-mail; tel. 059/242908; fax 059/436067 oppure consultare il sito: Facoltà di Medicina e Chirurgia.