Il castello dei Pico a Mirandola, dove nella seconda metà del Quattrocento nacque il famoso Giovanni
Pico, era un complesso di edifici molto imponente, che a partire dal XVI secolo acquistò fama di roccaforte inespugnabile. Il momento di maggior
espansione lo raggiunse alla fine del XVIII secolo quando, occupando un vasto quadrilatero cinto da un fossato, costituiva una sorta di città nella città.

L’edificio più maestoso era il torrione di 48 metri fatto costruire dal principe umanista Giovanni Francesco II Pico. Putroppo il torrione saltò in aria nel 1714 e i vari assedi subiti da Mirandola nel
corso del 1700 distrussero fortificazioni e torri, modificando pesantemente la struttura che subì ulteriori manomissioni tra Ottocento e Novecento.
Oggi, quel che resta dell’antica cittadella, è stato completamente ristrutturato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, dal Comune
e dalla Ras Assicurazioni con un intervento da 20 milioni e 440 mila euro.
Del castello dei Pico (che verrà restituito alla città domani, 4 giugno, con una giornata inaugurale scandita da musica, mostre, danza) sono state
recuperate diverse parti.

Tra gli edifici superstiti, il maestoso loggiato della ‘Galleria Nuova’ che ospita un auditorium. All’interno di quello che fu il Palazzo ducale di Alessandro I Pico (di cui resta una facciata con un porticato sorretto da 10 colonne di marmo rosa), c’è la maestosa ‘Sala dei Carabini’, magnificamente decorata nel Seicento ma spogliata nei secoli successivi, dove verrà sistemato il Museo Civico. Nel piano seminterrato c’è la ‘Sala delle prigioni’, trasformata in Museo, in cui si può ripercorrere la storia del castello attraverso documenti, strumenti
multimediali e oggetti. Un giardino è stato creato negli spazi un tempo occupati dal bastione della cinta muraria.

Info: Castello Pico.