In ritardo rispetto alla grande industria, anche le imprese modenesi con meno di 50 dipendenti monitorate dalla CNA fanno registrare un’impennata nel proprio trend di crescita.
La rilevazione relativa al primo trimestre 2006, infatti, ha fatto registrare un aumento della produzione industriale pari al +3,7% (in rapporto allo stesso periodo dell’anno scorso) superiore di due decimali rispetto al dato complessivo provinciale.


La progressiva crescita fatta registrare da qualche mese è quindi sfociata in un risultato davvero importante. Per la prima volta si assiste anche ad una decisa ripresa degli ordini interni, che se un anno fa diminuivano del 3%, questa volta aumentano del 2,6% (contro il più ampio +4,1% fatto registrare dall’economia modenese nel suo complesso). Ma è ancora una volta l’export a trainare il ‘Sistema Modena’. Gli ordini provenienti da oltrefrontiera, infatti, crescono del 6% (+6,9% il dato complessivo), mentre cresce sia il fatturato complessivo (+3,7%) che il fatturato estero (+12,2%), un punto in più rispetto al trimestre precedente.

I SETTORI

Alimentare. L’andamento è positivo, anche se inferiore a quello di un anno fa (e comunque, visto l’andamento degli ordini, ci sono le premesse per una ripresa più stabile). Da sottolineare comunque il forte divario con il dato ottenuto dalle aziende più grandi del comparto9 (+7,3% per ciò che riguarda il fatturato).
Maglieria. Per il secondo trimestre consecutivo il settore fa registrare una crescita: è il caso di dire che forse si vede la luce in fondo al lunghissimo tunnel in cui si era infilata la maglieria modenese. A fare la parte del leone in questo scenario è ancora una volta l’estero, al quale il settore deve l’11,9% del proprio fatturato.
Abbigliamento. Dato che non si può però mai stare tranquilli, ecco che l’abbigliamento, per lungo tempo più performante della maglieria, mostra segnali di debolezza. A cominciare dal fatturato, in calo dell’1,8%, mentre il fatturato estero continua a mantenersi positivo (7,8%) anche se al di sotto della media.
Ceramica. Segnali di leggera da questo comparto, dove si concentrano le piccole ceramiche del terzo fuoco. Non a caso il fatturato estero rimane piuttosto basso (2,1%) rispetto agli altri settori.
Prodotti in metallo. Situazione davvero positiva, come fotografano i dati. In particolare, vale la pena rilevare che le vendite all’estero, attestatesi all’8,2% hanno fatto segnare il record degli ultimi due anni.
Macchine ed apparecchi meccanici. Il principale settore dell’economia modenese consolida la propria crescita, soprattutto all’estero, a cui deve il 27,8% del fatturato, valore mai raggiunto da cinque anni a questa parte.
Biomedicale. Continua la crescita a tappa forzate per un settore che, comunque, continua ad andare al traino delle multinazionali. Anche in questo caso, quindi, l’imperativo è qualità ed innovazione, perché è rischioso limitarsi ad essere buoni contoterzisti. Rimane elevata anche la quota estera del fatturato (21%).
Mezzi di trasporto. Era difficile per questo comparto mantenere i risultati eccezionali fatti registrare a fine anno. L’andamento però rimane buono, anche se diminuisce, rimanendo pur sempre ottimo, il fatturato estero (19,6%).
Altri settori. Ritorna il segno più anche nei comparti minori, tra i quali si potrebbe ricordare il legno. Ancorché più bassa rispetto alla media, positiva è anche la quota del fatturato estero: 9,9%.
Da oltre un anno è entrato nella rilevazione CNA anche il settore delle Macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche. Comparto che sta acquisendo sempre maggiore importanza per la nostra economia.
Un peso destinato ad aumentare, almeno a giudicare dai dati positivi che testimoniano il fatto che quando la produzione è di elevato livello tecnologico, meno forte è la concorrenza dei paesi a basso costo di manodopera. Non a caso cresce anche il fatturato estero, che si attesta al 13,6% e con esso l’occupazione (+1,2%).