Nel mese di maggio 2006 il tasso di inflazione a Modena è cresciuto dello 0,3% rispetto al mese precedente, mentre il tasso tendenziale annuo è rimasto invariato al +2,4%. I dati, elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune di Modena, segnalano che il maggiore incremento su base mensile è stato registrato nel capitolo Servizi sanitari e spese per la salute (+1,4% rispetto ad aprile), seguito dal capitolo Trasporti (+1,0%).

In diminuzione, invece, rispetto al mese di aprile, i prezzi relativi ai capitoli Abitazione, energia e combustibili (-1,2%) e Comunicazioni (-0,8%). All’interno del capitolo Prodotti alimentari e bevande analcoliche, l’aumento più marcato è quello delle patate (cresciute del 13% rispetto al mese precedente), e su base annua quello dell’olio d’oliva (+28,9%), mentre la diminuzione più forte su base annua rimane quella del pollame (-7,6%), il cui prezzo però rispetto ad aprile è salito del 3,9%. Invariati, in media, i prezzi di Abbigliamento e calzature, mentre nel capitolo Abitazione, acqua, elettricità e combustibili la voce che fa registrare la diminuzione maggiore è la tariffa rifiuti solidi (-6,9% sia rispetto ad aprile sia rispetto al 2005).

In crescita, su base sia mensile sia annua, il costo dei Servizi medici ausiliari e ospedalieri (rispettivamente +2,5% e +3% rispetto ad aprile). Diminuiscono rispetto ad aprile i trasporti aerei (-4,4%, dato nazionale), mentre aumentano i trasporti marittimi (+4,3%, dato nazionale) e le benzine (+3,7%), ma l’aumento più marcato, su base annua, è quello dei carburanti (+13,5%). Il calo del capitolo Comunicazioni si deve soprattutto alla diminuzione delle apparecchiature e materiale telefonico, rilevata su base nazionale (-3,2% rispetto ad aprile, -12,5% rispetto al 2005), mentre nel capitolo Ricreazione, spettacolo e cultura sono diminuiti su base annua gli apparecchi fotografici e i computer (rispettivamente -11,9% e –14,9%).

Invariate, rispetto ad aprile, le voci che compongono il capitolo Istruzione, mentre nel capitolo Altri beni e servizi spiccano le variazioni dell’oreficeria (+39,8% su base annua) e delle spese per il culto (+12,2% rispetto ad aprile). Come previsto dalla legge, i dati sono stati approvati dalla Commissione comunale di controllo dei prezzi al minuto, di nuova nomina, formata dai rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati, dell’Ispettorato del lavoro e della Camera di commercio.