“A Modena non esistono allevamenti di animali da pelliccia. Gli unici due esistenti nella realtà modenese sono situati nel distretto di Carpi e, da quello che risulta, a seguito di controlli effettuati negli anni, non sono state rilevate pratiche ed atrocità assimilabili a quanto emerso nel servizio della Rai di qualche mese fa. Possono esserci sporadiche attività di macellazione abusiva finalizzate a scopi alimentari, ma non ad attività di produzione di materia prima per pellicce. I controlli sull’importazione di prodotti e materie prima sono in ogni caso di competenza della Guardia di Finanza”.

Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alle Politiche Ambientali Giovanni Franco Orlando, rispondendo ad un’interrogazione con cui Achille Caropreso (Forza Italia) e Ercole Toni (Ds) chiedevano di conoscere il numero dei controlli effettuati nell’ambito del territorio comunale per accertare eventuali comportamenti illegali a carico degli animali da pelliccia. L’interrogazione dei due consiglieri prendeva spunto da un precedente Ordine del Giorno, approvato lo scorso anno dal Consiglio comunale, con cui si stabiliva di bloccare le importazioni di pellicce dalla Repubblica Popolare Cinese e vietarne il commercio sul territorio comunale per protestare contro le sevizie inflitte agli animali.
L’assessore ha aggiunto che il documento approvato l’anno scorso in Consiglio “non può, per difetto di competenza, tradursi in un atto concreto – ad esempio un’Ordinanza – che vieti il commercio di pellicce provenienti dalla Repubblica Cinese o da altri paesi. La stessa attività di controllo, al di fuori del territorio comunale, non può essere svolta dalla Polizia Municipale – ha continuato Orlando – in quanto in difetto di competenza territoriale”.

Orlando ha anche evidenziato che “a seguito dell’approvazione dell’ordine del Giorno alcune Associazioni di Categoria hanno chiesto ufficialmente incontri con l’assessore competente e con il Sindaco per chiedere delucidazioni sul provvedimento approvato. In questi incontri sono emerse da parte degli operatori di questo settore preoccupazioni su una possibile criminalizzazione di queste categorie produttive”.
Su questo fronte Orlando ha sottolineato che queste categorie produttive “per quanto riguarda il nostro territorio, non solo si sono sempre mosse nel rispetto della legislazione vigente, ma hanno sempre sottolineato la loro piena disponibilità a chiarire modalità, processi e percorsi in cui si concretizza la loro attività economica”.

L’assessore, infine, dopo aver ribadito l’impegno dell’amministrazione per evitare la presenza di pratiche di maltrattamento degli animali, ha anche auspicato una concertazione tra Comuni, Provincia e Regione – oltre che la sensibilizzazione dei parlamentari modenesi – per arrivare al più presto ad un’iniziativa che coinvolga il Parlamento sulla questione. In fase di replica Caropreso si è dichiarato soddisfatto, aggiungendo che “il limite non è nelle nostre capacità, ma nel fatto che gli allevamenti sono in zone fuori da Modena, in particolare verso la bassa. Senza una concertazione che coinvolga la Provincia e la Regione, quindi, si può fare poco e, proprio per questo, auspico che si possa presto fare qualcosa, mantenendo sempre alto il livello di sorveglianza e di controllo”.