Truffa aggravata e uso di documenti falsi: sono le accuse mosse dai carabinieri di Guastalla ad un commerciante 48enne di Aversa, incensurato, che ha alterato un assegno da 40 euro incassandone 69.800.

L’assegno era stato spedito per posta da un imprenditore reggiano ad un suo agente di
Napoli, quale provvigione, ma non è ma arrivato a destinazione ed è finito all’incasso.

E’ stato il destinatario a segnalare all’imprenditore di non aver ricevuto quanto gli spettava. Un rapido controllo bancario, e la scoperta che l’assegno era stato posto all’incasso in un ufficio postale di Caserta per l’importo di 69.800 euro, somma addebitata al conto corrente dell’azienda. Estratto conto alla mano il responsabile della ditta reggiana
si è presentato ai carabinieri, che hanno avviato le indagini.
L’assegno, si è così scoperto, era stato posto all’incasso utilizzando una carta
d’identità clonata, perchè l’originale del documento era stato ritirato tre giorni prima dall’anagrafe comunale per il rinnovo.

I militari stanno ora indagando per identificare i probabili complici del commerciante indagato, che lo potrebbero aver agevolato nell’entrare in
possesso del titolo, modificarlo e fornirgli i documenti clonati per incassare l’assegno.