Occorre fare chiarezza in merito all’intervento congiunto delle Forze dell’Ordine, già concordato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a Ponte Fossa.

“Alla base dell’integrazione – affermano Sindaco e Giunta – non può non esserci il rispetto delle regole civili, la legalità. A maggior ragione da parte di chi usufruisce di una concessione amministrativa. L’integrazione non la si impone, ma si tratta di un processo che richiede la condivisione di un progetto comune. Dobbiamo imparare a convivere con le differenze e sostituire la paura del diverso con il desiderio di imparare dall’altro. Dobbiamo condividere un concetto d’integrazione che non significa annullamento delle differenze ma pacifica convivenza e costruttivo confronto tra culture diverse. Culture che trovano il loro punto d’incontro nel concetto di uguaglianza di tutti i cittadini davanti ai diritti, ai doveri, al rispetto delle regole e nell’idea che la legalità sia la precondizione indispensabile per ogni processo di solidarietà e convivenza democratica anche all’interno della comunità sassolese. Il dialogo con le persone che risiedevano in via San Pietro 6 e temporaneamente si trovano a Ponte Fossa esiste ed è più che mai collaborativo, così come frequenti sono le attività di controllo da parte dell’Amministrazione Comunale sia attraverso gli operatori dei servizi sociali, sia attraverso un progetto di “housing sociale”, sia attraverso gli interventi della Polizia Municipale richiesti da quelle persone che a Ponte Fossa vivono regolarmente, lavorano durante il giorno quindi di notte gradirebbero restare tranquilli.
Si tende, poi, a fare confusione in merito all’indirizzo dato da questa Amministrazione agli alloggi di Ponte Fossa. Un conto sono le graduatorie Erp, le case popolari, che seguono loro parametri e loro punteggi così come previsto dalle normative vigenti. Un’altra cosa sono quegli alloggi che rientrano nel Progetto Braida: un progetto straordinario che prevede, tra le altre cose, interventi di accoglienza e di sostegno per coloro che risiedevano in via S.Pietro, con la messa a disposizione di posti letto temporanei per dar loro la possibilità e il tempo di reperire soluzioni abitative sul mercato. Un intervento di sostegno che si pone in termini di supporto temporaneo sia alle problematiche abitative che sociali e che ha previsto, tra l’altro, l’attivazione di uno sportello per la valutazione e l’ascolto delle problematiche dei residenti e la possibilità di attivare progetti personalizzati. La concessione amministrativa prevedeva il rispetto di regole che sono state violate.
Non ci limitiamo – concludono Sindaco e Giunta – a mettere sullo stesso piano l’immigrato clandestino e il delinquente; in quegli appartamenti è stata trovata sostanza stupefacente, le segnalazioni giunteci parlano di attività di spaccio: attività che non possiamo accettare e che quindi vanno combattute sul nascere”.