Sono in corso accertamenti da parte dei magistrati che si occupano delle indagini sul sequestro e omicidio del piccolo Tommaso, per capire chi ha organizzato e chi sia il responsabile del finto blitz sul covo dove avrebbe dovuto essere rinchiuso il figlio degli Onofri. I magistrati starebbero valutando se la costruzione di questa sorta di set televisivo possa configurare un’ipotesi di reato da parte di pubblici ufficiali.

Le immagini, mandate in onda ieri da alcuni notiziari tv, mostravano poliziotti impegnati nella perquisizione di un cascinale di Case Castellani, sulle colline di Fornovo. In primo piano anche una gabbia che sembrava dovesse essere la prigione per Tommaso; in realtà, invece, serviva per contenere le bottiglie di vino del proprietario del rifugio, un anziano ottantenne. Non è chiaro ancora chi sia il responsabile di questa messa in scena. Le immagini mostravano in azione alcuni poliziotti della questura di Parma. Probabilmente i magistrati valuteranno anche se la diffusione della finta gabbia per Tommaso possa configurare notizia atta a turbare l’ordine pubblico visto l’alto impatto emotivo di questa vicenda sull’opinione pubblica.