L’ammontare del credito di un’impresa, o in altre parole il valore del suo indebitamento, è un indicatore molto importante della salute dell’impresa e della sua capacità di crescita, ma rivela anche la capacità di un sistema creditizio di sostenere il tessuto imprenditoriale. Il rapporto sul credito delle imprese artigiane stilato da Confartigianato Federimprese Emilia Romagna ha fotografato la situazione della Regione nel 2004, analizzandone quantità, qualità e suddivisione territoriale e merceologica.

Nel 2004 il sistema bancario dell’Emilia Romagna ha destinato alle 144.419 imprese artigiane 6.820 milioni di euro, pari al 6,2% del credito bancario concesso all’intero sistema economico regionale, facendo segnare un calo del 6,6% in linea con l’andamento nazionale. Va detto però, che pur in presenza di dati positivi, la quantità di credito è inferiore all’incidenza del settore nell’economia regionale infatti, in base ai recenti dati Infocamere, la regione con maggior incidenza di artigianato sul totale delle imprese è proprio l’Emilia Romagna con 31 imprese artigiane ogni 100; inoltre, Reggio Emilia è la provincia con la maggiore diffusione sociale dell’artigianato (n° di imprese artigiane ogni 1000 abitanti) e nei primi dieci posti ci sono Parma e Forlì-Cesena.

Articolando i dati a livello provinciale si nota come la quota degli impieghi bancari per l’artigianato sia abbastanza disomogenea; si va dai minimi di Bologna del 4,2% e di Parma e Modena del 6,2%, ai massimi del 7,5% di Ferrara, all’8,3% di Forlì–Cesena e al 9,7% di Piacenza. E’ positivo anche il dato sui finanziamenti alle imprese artigiane rapportato agli sportelli bancari: con 3.218 sportelli l’Emilia Romagna si colloca al 3° posto nella classifica di densità bancaria, mentre con una media dei finanziamenti per sportello bancario di circa 2.119.300 euro si attesta al 4° posto.

Occorre però sottolineare come si evidenzi, anche in Emilia Romagna, il divario crescente tra il ruolo e il peso della categoria artigiana (quote del PIL, dell’occupazione, dell’export, e numero di imprese) con la disponibilità che ottiene dalle banche. Ad incidere su queste dinamiche è sicuramente anche l’evoluzione del sistema bancario emiliano romagnolo caratterizzato, nell’ultimo decennio, da forti acquisizioni e concentrazioni dei principali gruppi bancari Nazionali: si è ridotto il numero delle banche del territorio che storicamente hanno accompagnato lo sviluppo della piccola impresa rendendo più difficile il loro accesso al credito a causa della tendenza a ricercare garanzie piuttosto che dare importanza ai progetti aziendali.

Segnali positivi arrivano anche dalla media dei crediti concessi, con 47.200 euro per impresa artigiana l’Emilia Romagna si colloca sensibilmente sopra la media dell’Italia (36.900) e del Centro-Nord (42.500), confermando un sistema imprenditoriale più strutturato e più collocato nei settori produttivi che nei servizi; anche su questo dato ci sono notevoli differenze tra le province: da 62.600 euro di Forlì-Cesena, a 39.000 euro di Ferrara che assieme a Bologna , Modena e Reggio Emilia si collocano sotto la media regionale.

Come Presidente di Confartigianato – dichiara Giampaolo Palazzi – non posso che essere positivamente impressionato dall’andamento del credito alle imprese artigiane, siamo una delle prime regioni d’Italia e questo ci conforta; devo però sottolineare che il nostro contributo al sistema economico regionale è percentualmente molto più incisivo della quota di credito che ci viene riservata: produciamo molto e riceviamo poco credito, una forbice che vorremmo si riducesse e per questo ci appelliamo alle banche, chiedendo loro maggiore attenzione verso i progetti aziendali e minore interesse alle garanzie.

Viviamo un momento di stallo, per poter cogliere i segnali di ripresa e uscire finalmente dalla crisi le imprese artigiane dovranno investire in tecnologia e macchinari, speriamo quindi che il sistema bancario regionale conceda il credito necessario e che le istituzioni, a tutti i livelli, si attivino per agevolare il nostro sforzo.

Con il passare del tempo diventa poi sempre più evidente il ruolo del sistema dei Confidi artigiani che in Emilia Romagna associano il 61.5% delle imprese iscritte all’Albo Artigiani, una realtà che consente alle piccole imprese, snobbate dal sistema bancario per l’assenza di garanzie, di accedere al credito facendo loro da garanti; Confartigianato è però consapevole della necessità di accentuare processi di potenziamento, qualificazione e razionalizzazione per ridurre i rischi”.