Una impronta digitale, probabilmente
di uno dei rapitori del piccolo Tommaso Onofri, e’ stata rilevata sullo scotch utilizzato per legare, la sera del 2 marzo scorso quando avvenne il sequestro i genitori del piccolo e suo fratello Sebastiano. Lo confermano fonti investigative.


L’impronta digitale, secondo quanto si e’ appreso, non appartiene al manovale che fece i lavori nella casa degli Onofri e che da sabato sera e’ indagato per concorso in sequestro.
Proprio dall’impronta e’ partita la pista investigativa che ha poi portato all’individuazione di un gruppo di persone che gli investigatori stanno tenendo sotto controllo da alcuni giorni.

“Sono una persona estranea ai fatti”. Queste sono invece le parole di Mario Alessi, il manovale siciliano indagato per concorso in sequestro di persona dai pm che indagano sulla scomparsa del piccolo Tommaso Onofri.



Lasciando lo studio del suo avvocato, Alessi ha detto solo poche parole. “L’ho presa malissimo”, ha spiegato ai cronisti, mentre la moglie spiegava che l’accusa verso suo marito “è una cosa molto strana”.


Con Onofri i rapporti erano di “solo lavoro e basta”, ha spiegato il manovale, specificando però che il padre del bimbo è per lui “una persona cara”. Ha un messaggio da dare ai genitori di Tommy? “Forza e coraggio”, ha risposto Alessi.