Decisamente riuscito lo sciopero nazionale dei 220.000 lavoratori del settore chimico-farmaceutico – con oltre il 90% di adesioni in tutto il
paese – proclamato lo scorso 10 marzo da Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil per il rilancio della chimica nel nostro paese.


Oltre 5.000 le lavoratrici e i lavoratori che hanno manifestato a Roma chiedendo con forza l’attuazione di un Piano nazionale di rilancio per la
chimica, più investimenti e meno licenziamenti.
A Modena e provincia lo sciopero ha interessato oltre 2.000 addetti, e una folta delegazione di lavoratrici e lavoratori ha partecipato alla
manifestazione nazionale.

Lo sciopero ha prodotto un importante risultato: i segretari generali di Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Alberto Morselli, Sergio Gigli, Romano
Bellissima sono stati ricevuti nella tarda mattinata di venerdì 10 marzo dal ministro per le Attività Produttive Claudio Scajola, al quale hanno
rappresentato la preoccupante situazione del settore per l’assenza di politiche industriali e di sviluppo. Il ministro ha condiviso le ragioni dei sindacati, i quali – tra l’altro – hanno colto l’occasione per lamentare gli scarsi investimenti dell’Eni nella chimica. Scajola ha assicurato che si farà interprete presso l’azienda per perorare la causa del settore.
“Daremo continuità a questa importante giornata per la chimica italiana – hanno sostenuto Alberto Morselli, Sergio Gigli e Romano Bellissima – ma la
lotta non finisce qui. Chiediamo fin da subito ai leader dei due schieramenti che si contenderanno il governo del paese di pronunciarsi sulle proposte del sindacato e di esprimersi sull’esigenza di un Piano nazionale per la chimica in Italia”.

Cgil, Cisl e Uil hanno dato pieno sostegno alla vertenza: alla manifestazione romana hanno partecipato Carla Cantone, Giorgio Santini e
Paolo Pirani.