Il conto alla rovescia per chi intende assumere un lavoratore extracomunitario dal prossimo 14 marzo, parte male. Con un’iniziativa unilaterale e contraria alla posizione assunta dai rappresentanti sindacali, la Prefettura di Modena ha deciso di assegnare, nell’ambito della riorganizzazione degli uffici, nuovi addetti allo Sportello Unico per l’Immigrazione, in sostituzione di altri con provata
esperienza professionale che già da tempo svolgevano quel servizio.


Lo denunciano Vincenzo Santoro della Fp-Cgil e Giancarlo Vitelli della Fp-Cisl di Modena, i quali, nel rammentare che ultimamente i tempi di rilascio dei documenti di soggiorno erano stati ridotti da 6 a 3 mesi, esprimono forte preoccupazione e profondo disagio per una manovra estemporanea che senz’altro potrà determinare ripercussioni in un momento particolarmente delicato visto che quell’Ufficio si appresta a gestire il decreto dei “Flussi” che è collegato alle procedure di ingresso dei cittadini extracomunitari.

Va considerato tra l’altro che la modifica dell’organizzazione dell’ufficio determinerà evidenti difficoltà funzionali nell’ambito della collaborazione
– già consolidata – tra gli addetti della Direzione Provinciale del lavoro e la locale Questura.
Il tutto affonda le radici nella frettolosa decisione della Prefettura di Modena di applicare un Decreto Ministeriale del 4 agosto 2005 che prevede
una nuova organizzazione dei vari servizi il cui fine appare essere quello di distribuire diversamente incarichi di responsabilità ai dirigenti della
Prefettura nonché una personale individuazione di nuovi addetti.

In pratica ancora una volta la burocrazia si impone alla funzionalità mettendo di fatto in discussione i principi di efficacia efficienza ed economicità della Pubblica Amministrazione.
Più volte i due esponenti di Fp-Cgil e Fp-Cisl hanno sottolineato che il modello organizzativo proposto influirà negativamente sull’organizzazione
dei servizi e sul personale, non solo per il funzionamento dello Sportello Unico, ma anche sull’intera organizzazione della Prefettura che presenta una carenza di organico aggravata dai vari provvedimenti di legge per la riduzione di personale nonostante siano aumentate notevolmente le competenze.

Inoltre va precisato che in questo delicato contesto, nel quale il dialogo con il sindacato può costituire una risorsa aggiuntiva per la risoluzione
dei problemi, si è avuto modo di registrare che la Prefettura con una inspiegabile sordità ha preferito disattendere l’opportunità di negoziare
con le Organizzazioni Sindacali scegliendo un percorso unilaterale, apparendo quasi indispettita delle giuste osservazioni del sindacato che val bene precisare sono mirate ad assicurare il miglior servizio possibile ai cittadini.
La giustezza delle posizioni assunte dai sindacati di Modena è confermata dal fatto che le Segreterie nazionali di Cgil-Fp e Cisl-Fp, appositamente
interpellate in merito, hanno richiesto al Capo Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, l’immediata sospensione
delle attività applicative della riorganizzazione e l’immediata convocazione delle Organizzazioni Sindacali.