Benedetto XVI ha confermato questa mattina il cardinale Camillo Ruini presidente della Conferenza episcopale italiana, con la formula latina “donec aliter provideatur”, fino a che non si provvederà diversamente. Ne ha dato comunicazione una nota della Sala Stampa della Santa Sede.


La conferma riguarda la carica di presidente della Cei, incarico che il porporato emiliano ricopre da tre mandati – 15 anni. Come Vicario del Papa per la diocesi di Roma, invece, Ruini è regolarmente in carica, non avendo ancora raggiunto il 75esimo anno di età. Ruini raggiungerà il limite il 19 febbraio. Dopo quella data, secondo quanto stabilisce il Codice di Diritto Canonico, dovrà presentare le dimissioni e poi sarà il Papa a decidere se accettarle o meno.



La formula utilizzata da Benedetto XVI “donec aliter provideatur” sta a significare una conferma del cardinale Ruini “fino a che non si provvederà diversamente” ma non si tratta di un rinnovo dell’incario per il prossimo quinquennio, e comunque non a tempo indeterminato. Infatti, nel 2001, Giovanni Paolo II confermò Ruini utilizzando la formula “per il prossimo quinquennio”.

Una nomina che, oltre a confermare la stima e l’apprezzamento di Papa Ratzinger al cardinale Ruini, indica la volontà del pontefice di estendere il mandato del porporato emiliano almeno fino a dopo l’importante appuntamento di ottobre del Convegno Ecclesiale di Verona, una scadenza preceduta da dieci anni di lavoro.

Nonostante la riconferma, Benedetto XVI avrebbe avviato delle consultazioni tra i vescovi italiani per la nomina del successore di Ruini. Con una lettera firmata dal nunzio apostolico in Italia, monsignor Paolo Romeo, indirizzata ai vescovi membri della Cei con l’intestazione “Sub peculiari secreto pontificio”, si chiede ai vescovi di esprimere la propria opinione sull’eventuale successore del cardinale Ruini.

Ruini è nato a Sassuolo, diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, il 19 febbraio 1931. Ordinato presbitero l’8 dicembre 1954, è stato nominato vescovo nel 1983, con l’assegnazione della Chiesa titolare di Nepte e nominato ausiliare di Reggio Emilia il 16 maggio. Tre anni dopo, la chiamata a Roma, da parte di Giovanni Paolo II, che lo ha nominato segretario generale della Conferenza episcopale italiana il 28 giugno 1986. Dopo cinque anni è stato promosso pro-vicario generale del Papa per la diocesi di Roma con titolo personale di arcivescovo il 17 gennaio 1991.

Il 7 marzo 1991 Ruini approda al vertice della Conferenza episcopale italian, che regge per quindici anni. Ruini diventa cardinale nel concistoro del 28 giugno 1991 e pochi giorni dopo arriva la nomina a vicario generale del Papa per la diocesi di Roma. Tra gli attuali incarichi, oltre alla presidenza della Cei, il porporato è presidente del consiglio per gli affari economici Cei, presidente della Conferenza episcopale laziale, membro del consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede e membro della congregazione per i vescovi e dell’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.