Le imprese artigiane crescono ancora ma solo grazie alla nascita di sempre più aziende impegnate nelle costruzioni: è quanto emerge da una ricerca dell’Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione periodica sulla
nascita e mortalità delle imprese artigiane condotta da InfoCamere (la società di informatica delle Camere di Commercio) secondo la quale nel
2005 le imprese artigiane hanno registrato un saldo positivo di 13.435 unità (+0,92%) toccando quota 1.476.182 aziende.

Ma l’incremento è stato possibile solo grazie al boom delle aziende di costruzioni (+21.701 imprese pari a un aumento del 4,17% ).
Elevato secondo i dati dell’Unioncamere il numero delle nuove iscrizioni (121.413, il secondo miglior risultato degli ultimi cinque anni) ma il record di cessazioni (107.978) riduce fortemente il saldo rispetto allo scorso anno (era pari a 18.178
a fronte di 13.435 del 2005).

Le regioni in cui si registra la crescita maggiore sono Abruzzo (+2,06%), Emilia Romagna (+1,91%) e Molise ( +1,51%). La capitale è Reggio
Emilia, dove oltre il 38% delle imprese è artigiano. Oltre un terzo (il 33,8% pari a 4.536 nuove aziende) del saldo positivo complessivo è
costituito da società di capitali. Questa percentuale ha fatto sì che nel 2005 queste forme giuridiche siano cresciute del 20,1%.

Se si considerano i diversi settori è andato bene il saldo delle imprese artigiane agricole (+4,80%) e delle costruzioni (+4,17%) mentre è andato male quello degli alberghi e ristoranti (-13,59%) che evidentemente sempre meno utilizzano la forma artigiana, della sanità e altri servizi sociali (-17,45%) e dell’energia (-8,61%).