“Le Regioni sono il primo cliente di Trenitalia ed è ora che siano trattate come tali e che sia ripristinata la priorità dei servizi rivolti ai pendolari”. L’assessore regionale a Mobilità e Trasporti dell’Emilia-Romagna Alfredo Peri ha illustrato oggi i provvedimenti adottati dalla Regione nei confronti di Trenitalia e i dati del monitoraggio effettuato tra il 10 e il 26 gennaio su 241 treni. “L’esito del monitoraggio configura la risoluzione dell’accordo di dicembre per inadempienza di Trenitalia”, ha spiegato l’assessore.


La Giunta dell’Emilia-Romagna il 6 febbraio scorso ha incaricato, con una delibera, l’Agenzia Trasporti Pubblici di verificare se Trenitalia abbia adottato le azioni urgenti richieste (in materia di qualità del servizio, puntualità, modifica di orari, coincidenze e fermate, messa a disposizione di materiale e personale) e, in caso contrario, ha dato mandato alla medesima Agenzia di utilizzare tutti gli strumenti contrattuali e di “pressione economica” disponibili, arrivando anche alla sospensione dei pagamenti e alla risoluzione del contratto di servizio in essere.
La sospensione dei pagamenti a Trenitalia in particolare potrà riguardare i corrispettivi previsti dal contratto di servizio, sia con riferimento alle trimestralità relative al 2006, sia al saldo contrattuale 2005 (circa 22 milioni di euro).

“Le Regioni spendono complessivamente 1 miliardo e 400 milioni all’anno per acquistare servizi da un soggetto obbligato e monopolista di fatto”, ha sottolineato Peri. “Ci aspettiamo risultati concreti entro pochi giorni e in più, entro la fine di marzo, attendiamo una proposta di Trenitalia per la riorganizzazione complessiva del servizio, che tenga conto di tutti i problemi emersi. Se la compresenza di eurostar e treni dedicati ai pendolari è incompatibile, per esempio, occorre rivedere la presenza dei primi”.

Il monitoraggio
Nel corso della campagna di rilevazione di gennaio organizzata per verificare gli effetti dell’introduzione del nuovo orario, personale della Regione ha direttamente monitorato dapprima 59 treni mentre, dal 16 al 26 gennaio, altri 182 treni sono stati controllati da personale di una società esterna incaricata dalla stessa Regione.
Nel complesso il monitoraggio ha riguardato 241 treni della direttrice Rimini-Bologna-Piacenza-Milano.
Per quanto riguarda la qualità, nella tratta Parma-Milano, il 15% dei treni regionali veloci e l’8% dei treni intercity sono risultati sovraffollati. Sulla stessa direttrice circa due terzi dei treni sono stati riscontrati con meno della metà dei posti disponibili occupati. All’opposto circa il 60% dei treni tra Modena e Forlì ha una “frequentazione ottimale” (cioè tra il 50 e il 100% dei posti disponibili occupati), mentre è risultato limitato il numero di quelli sovraffollati ed anche scarsamente utilizzati.
Minima la percentuale di carrozze chiuse o non agibili (1,5%).
La rilevazione a campione, effettuata in merito alla puntualità, ha evidenziato come tra Parma e Milano si verifica un ritardo entro i 15 minuti nel 79% dei casi, dato molto al di sotto della soglia minima del 91% prevista nel contratto di servizio e, addirittura, peggiore di quello già pessimo del novembre 2005 (81%). Insoddisfacente è anche la prestazione degli intercity sulla stessa tratta (l’82% dei treni registra un ritardo entro i 15 minuti). Tra Modena e Forlì i ritardi riguardano l’87% dei convogli. Analoghe sono le prestazioni degli intercity.