“Lo sviluppo del nostro distretto non può prescindere dal lavoro e da una migliore qualità della vita; dobbiamo evitare un’eccessiva finanziarizzazione dell’economia e non illuderci che la crescita sia più facile attraverso la Borsa”. Inizia così la riflessione che il responsabile della Cisl di Sassuolo, Daniele Donnarumma, dedica al futuro del comparto ceramico.

Donnarumma ribadisce che, quando si discute delle prospettive del distretto di Sassuolo, non ci si deve limitare solo all’economia, ma occorre ragionare anche di dinamiche sociali e demografiche, ambientali e culturali, di servizi alle imprese e di formazione professionale, di efficienza della pubblica amministrazione e servizi ai cittadini, di integrazione italiani-stranieri e politiche abitative.
“La competitività non riguarda solo le singole imprese, ma tutto il sistema territoriale perché, nel bene e nel male, – sostiene il sindacalista Cisl – sono i sistemi territoriali a fare sempre più la differenza. Dobbiamo ridisegnare la nostra società coniugando sviluppo economico e coesione sociale, eliminando le disuguaglianze”.

Per Donnarumma si deve evitare il rischio che l’internazionalizzazione delle imprese impoverisca il territorio sassolese; per attrarre gli investimenti e rimanere competitivi in Europa e nel mondo, occorre incentivare l’innovazione e la ricerca, sostenere la formazione professionale, qualificare le risorse umane, conciliare la capacità produttiva con la tutela ambientale.
“Allo stesso tempo – continua Donnarumma – gli enti locali devono superare gli attuali campanilismi e puntare decisamente verso l’Unione dei Comuni per definire, insieme ad associazioni imprenditoriali e sindacati, politiche territoriali sia di carattere economico che sociale.
Quanto alle aziende – aggiunge l’esponente della Cisl – non devono puntare solo sul contenimento dei costi di produzione e lavoro, ma studiare nuovi sistemi organizzativi, sviluppare nuovi prodotti agendo prevalentemente su materie prime, risparmio energetico e compatibilità ambientale. Queste azioni non possono più essere rinviate, pena il ridimensionamento del distretto e la conseguente perdita di posti di lavoro. Uno scenario da incubo che avrebbe un impatto sociale pesantissimo non solo in questo territorio, – conclude il responsabile sassolese della Cisl – ma nell’intera provincia”.