Una pagina di storia poco conosciuta, ma tragica e dolorosa al pari di molte altre che segnarono la provincia di Reggio Emilia nel corso della seconda guerra mondiale. Il 3 febbraio 1945, per rappresaglia dopo il ferimento di cinque poliziotti avvenuto il giorno prima in corso Garibaldi, Sante Lusuardi (nome di battaglia Dario) e Dino Turci (Ercole) di Correggio, Vittorio Tognoli (Marco) di Scandiano e Cristoforo Carabillò (Cris) di Palermo furono prelevati dalle carceri dei Servi e fucilati all’altezza di via Porta Brennone. I loro cadaveri vennero lasciati sul posto, riversi sulla neve, per alcuni giorni.

Domani, venerdì 3 febbraio, il Comune di Reggio Emilia e le associazioni partigiane Anpi
(provinciale, sezione cittadina, comunale di Scandiano e comunale di Correggio) e Alpi di
Reggio Emilia ricorderanno l’eccidio di via Porta Brennone, in occasione del 61°
anniversario.
Alle ore 10.30, il presidente del consiglio comunale Nando Rinaldi e una delegazione di
partigiani renderanno onore ai quattro patrioti fucilati, depositando una corona in via Porta
Brennone, angolo Corso Garibaldi.