Un uomo ricoverato a lungo presso il reparto di Neurologia dell’ospedale Ramazzini di Carpi è deceduto a causa di una encefalopatia. La diagnosi clinica è “malattia di Creutzfeld-Jakob”, ma si esclude che si possa trattare della sindrome conosciuta come “mucca pazza”, anche se si attendono gli esiti dell’autopsia.


La malattia di Creutzfeld-Jakob si può manifestare in modo sporadico, può essere, ad esempio, anche indotta da farmaci, può essere (in casi rarissimi) familiare e, infine, può rappresentare la variante umana dell’encefalopatia bovina. ­Diverse sono quindi le manifestazioni cliniche, ma soprattutto le modalità di trasmissione.



Negli ultimi mesi, il paziente – precedentemente ricoverato al Ramazzini – è stato sottoposto ad una stretta osservazione e, in accordo con gli esperti del Ministero della Salute è stato predisposto un complesso iter di approfondimenti. In base alle indagini clinico-anamnestiche eseguite nel corso della lunga degenza presso l’Unità Operativa di Neurologia, è possibile affermare che la forma della malattia presa in esame non ha le caratteristiche della encefalopatia legata alla cosiddetta “sindrome della mucca pazza”. E’ stata, inoltre, identificata la causa del contagio e non vi sono rischi di trasmissione della malattia ad altre persone.



Ovviamente, l’esito degli accertamenti autoptici permetterà conclusioni ancora più definitive, ma si può già confermare che i familiari ed il personale di assistenza ospedaliera (fin dall’inizio informati delle precauzioni necessarie da prendere), che in questi mesi hanno accudito il paziente, non corrono alcun rischio. Gli allarmismi sono, in conclusione, ingiustificati e non vi è alcun fondamento scientifico per chiamare in causa l’encefalopatia spongiforme di origine bovina trasmessa per via alimentare.