Comune di Reggio, Provincia, Enìa ed Ausl, in collaborazione con le catene della grande e media distribuzione, promuovono il recupero dai supermercati dei prodotti alimentari non più commercializzabili, e altrimenti destinati alla distruzione, e il loro conferimento ad enti ed organizzazioni del territorio che distribuiscono alimenti e pasti ai bisognosi. Questa mattina, in Comune, la firma del protocollo d’intesa con il
sindaco Delrio.

Accanto alle azioni messe in campo quotidianamente attraverso la propria rete di servizi
socio-assistenziali, con ‘Remida Food’ il Comune di Reggio, insieme alla Provincia, ha così deciso di consolidare ed ampliare un’esperienza già attuata da numerose associazioni di volontariato e realtà cittadine che a diverso titolo operano in ambito sociale, riconoscendo la loro imprescindibile funzione di integrazione degli interventi pubblici e di contatto con le nuove povertà.
Sull’esempio di altre realtà urbane e insieme alla rete di solidarietà esistente a Reggio, ‘Remida Food’ si propone di incoraggiare e facilitare il recupero di prodotti alimentari ancora perfettamente commestibili, il cui unico svantaggio è quello di avere perso valore commerciale (per carenza o errori di confezionamento, di etichettatura, di peso o per prossimità della data di scadenza) e di essere quindi destinati allo smaltimento come rifiuti.

Al progetto hanno sinora aderito quattro importanti gruppi di distribuzione – Coop Consumatori Nordest, Conad Centronord, Sigma Iper-Si e Despar-Gruppo Ceda – che si impegnano, attraverso i propri punti vendita presenti sul territorio, a donare gratuitamente i prodotti alimentari.

Nel rispetto della cosiddetta “legge del buon samaritano” (n. 155 del 25/06/03 – “Disciplina
della distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale”), le derrate alimentari
verranno raccolte presso organizzazioni commerciali, centri di produzione pasti e industrie
alimentari e, successivamente, tramite Onlus accreditate al circuito, distribuite a soggetti
meritevoli di solidarietà sociale.
Insieme alla promozione e all’affermazione di una cultura solidale, di piena valorizzazione delle risorse, di lotta allo spreco e di consumo sostenibile, si otterrà anche il positivo risultato di ridurre la quantità di rifiuti prodotti, con immediati e positivi riscontri sia sul versante del diminuito impatto ambientale sia su quello della riduzione degli oneri di smaltimento: le aziende e le organizzazioni che aderiscono a ‘Remida Food’ potranno infatti beneficiare di uno sconto sulla parte variabile della tariffa rifiuti proporzionato alla
quantità di prodotti donati alle Onlus.