Donato Pivanti, 54 anni, segretario generale uscente della Cgil di Modena, è stato rieletto oggi pomeriggio al termine dei lavori del 15° Congresso provinciale, con 81 voti favorevoli su 85 (2 contrari, 2 astenuti) dal nuovo Comitato Direttivo, eletto a sua volta dall’Assemblea congressuale.

Applausi e brindisi hanno accompagnato la riconferma di Pivanti che ha ringraziato commosso il Comitato Direttivo e la platea congressuale. “Ringrazio i compagni per la fiducia che mi hanno rinnovato e tutti coloro che in questi 3 giorni hanno lavorato dietro le quinte per la buona riuscita del Congresso – ha detto Pivanti – affronto il prossimo mandato sapendo di poter contare su

Il 15° congresso provinciale Cgil si è concluso con l’assunzione del documento finale che si propone di affrontare la crisi del paese con un progetto di ricostruzione e rinascita che metta al centro il lavoro come strumento di sviluppo e competizione, contro una politica neoliberista di assoluto predominio del mercato, perdente sul piano economico e dannosa socialmente.
Anche a Modena cominciano a evidenziarsi segnali di declino industriale, crisi del sistema produttivo, tensioni nel sistema di protezioni sociali. La Cgil per fronteggiare la nuova, e per certi versi inedita crisi del territorio, propone di rilanciare al più presto una programmazione pubblica partecipata con istituzioni e associazioni economiche e sociali, per definire una strategia globale capace di governare il cambiamento, assumendo come vincolo il lavoro, la difesa e l’estensione del welfare, la qualificazione dell’apparato produttivo e del terziario, l’accoglienza degli immigrati.
Una programmazione per orientare e selezionare l’uso di tutte le risorse, salvaguardare il territorio e la sua vivibilità, rallentare la propensione alla crescita e all’urbanizzazione, le cause della speculazione edilizia con un piano straordinario di intervento sulla politica abitativa.
Proprio la tavola rotonda di ieri, con i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni imprenditoriali, è stata un’utile occasione di confronto sulle caratteristiche della nostra economia e sui temi della qualità dello sviluppo.

Il dibattito della tre giorni congressuale è stato molto partecipato – oltre 40 gli interventi di funzionari e delegati – ha evidenziato un forte senso di appartenenza al sindacato e una condivisione del documento politico congressuale “Riprogettare il Paese. Lavori, saperi, diritti, libertà”, e del documento della Cgil modenese “La Provincia di Modena: trasformazioni, crisi, opportunità”.

Il neo letto Comitato Direttivo della CGIL di Modena è composto di 103 componenti e rispecchia nella sua composizione uno spiccato pluralismo di idee, di genere (il 42% dei componenti sono donne) e di nazionalità (l’8% sono immigrati). I delegati sono il 50% dei componenti il Comitato Direttivo, a testimonianza del forte radicamento della Cgil nei luoghi di lavoro.
I delegati modenesi al congresso regionale, che si terrà a Riccione dal 1 al 3 febbraio, sono 55, di cui il 49% sono delegati delle aziende (pubbliche e private).