I lavori stradali a Modena, in particolare quelli che comportano maggiori disagi e disturbo alla circolazione, potranno essere effettuati di notte. Lo stabilisce una mozione presentata da Dante Mazzi (Forza Italia), approvata all’unanimità nel corso del Consiglio comunale.

Il documento rileva che spesso “i lavori di manutenzione straordinaria rallentano la circolazione dei veicoli, compreso il trasporto pubblico, con gravi disagi per tutti i cittadini e talvolta – proprio a causa dei rallentamenti del traffico – arrecano anche gravi pregiudizi della normale attività lavorativa programmata”.

Mazzi, dopo aver sottolineato che “è necessario, per le principali vie di comunicazione, mettere fine ai lavori negli orari di punta e procedere alle asfaltature nelle ore e giorni di minore o scarso traffico”, ha invitato quindi la Giunta a “verificare la possibilità, nei contratti d’appalto e nelle direttive ai propri settori impegnati nella manutenzione dei nastri stradali, di inserire un’apposita disposizione diretta ad incentivare in ore notturne e nei giorni di minore o scarso traffico tutti gli interventi che, per la loro natura, portata dell’intervento e conseguenze sulla viabilità, siano suscettibili di introdurre fattori di disturbo nella circolazione stradale”.

L’assessore alla Mobilità Daniele Sitta ha invece “invitato alla prudenza. Condivido la ratio della mozione e i contenuti, nel senso che l’attenzione a lavorare nelle ore di minore impaccio possibile alla mobilità di merci e persone è una giusta preoccupazione. I casi, però, andranno valutati uno per uno. Ci sono problemi di costo, anche perché i lavori notturni costano fino al 20% in più rispetto a quelli diurni. Se dovessimo applicare in maniera sistematica il lavoro notturno, dovremmo perciò fare scelte di priorità. Ci sono poi casi in cui il lavoro notturno sarebbe intollerabile per i residenti e si andrebbe anche al di fuori delle norme di rispetto dei decibel nelle ore notturne. Capisco perciò l’indicazione – ha concluso Sitta – ma ribadisco che le proposte dovranno essere valutate di caso in caso, tenendo conto di un rapporto corretto tra costi e vivibilità del territorio”.

In chiusura di dibattito Dante Mazzi, dopo aver concordato con le dichiarazioni di Sitta, ha confermato che l’ordine del Giorno “non è un invito perentorio, ma solo un invito a verificare se ci sono le condizioni”.