Il Consiglio Comunale ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza, An, Forza Italia, Lega Nord, l’astensione di Verdi e Società Civile e il ‘non voto’ di Eugenia Rossi (Ds), una delibera che stabilisce la creazione del Fondo rotativo per l’innovazione.

Il fondo, per il quale il Comune di Modena stanzia 300 mila euro l’anno per tre anni, servirà a sostenere gli investimenti delle imprese in innovazione tecnologica e sarà assegnato alle imprese con il criterio della rotazione. La Convenzione stabilisce modalità di finanziamento e gestione del Fondo, tipologie di investimento, spese ammesse e caratteristiche delle imprese beneficiarie, che dovranno essere piccole e medie imprese, con non più di 100 addetti e sede o unità operativa in provincia di Modena.

Alla costruzione del Fondo partecipano Comune, Provincia e Camera di Commercio di Modena, ma anche altre amministrazioni comunali, Unioni e Comunità montane hanno manifestato l’intenzione di sottoscrivere la Convenzione. Del Comitato tecnico di valutazione che deciderà sull’ammissibilità delle domande faranno parte cinque persone, in rappresentanza delle Istituzioni aderenti e del Centro unico per l’innovazione.

Le tipologie di investimento ammesse sono progetti di ricerca industriale, con particolare riferimento allo sviluppo e industrializzazione di brevetti, investimenti in innovazione tecnologica di prodotto o di processo, innovazione organizzativa e innovazione commerciale.

“Il ‘sistema Modena’ necessita di un percorso di rinnovamento per proseguire lungo il sentiero di crescita che lo ha caratterizzato finora”, ha spiegato l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini. “Ed è evidente che le imprese medio piccole, la cui diffusione è una delle caratteristiche distintive del nostro tessuto economico, soffrono più di quelle medio grandi per una limitata quantità di risorse e conoscenze e una maggiore difficoltà ad accedere all’innovazione. Le politiche economiche perseguite dal Comune”, ha concluso l’assessore, “partono proprio dalla considerazione che in un’economia matura come la nostra, occorre puntare ad un’economia fondata sulla conoscenza e sull’innovazione”.