Il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato all’unanimita’ la richiesta di indire il referendum sulla riforma costituzionale che prevede tra l’altro la ‘devolution’.


I due schieramenti si sono pero’ opposti presentando diversi documenti politici, uno firmato da tutta l’Unione e l’altro dall’intera Cdl: la prima ”ritiene inaccettabile la riforma costituzionale varata dal centro-destra, contestandone sia il metodo che il merito”; la seconda ”esprime pieno apprezzamento e sostanziale condivisione per la riforma approvata dalle Camere” e per questo sollecita il referendum, che e’ di tipo confermativo.

L’Emilia-Romagna e’ l’ottava Regione che porta a compimento in aula l’iter di richiesta del referendum costituzionale, dopo Sardegna, Lazio, Lombardia, Val d’Aosta, Calabria, Toscana e Campania. Per promuovere il referendum confermativo sulle leggi costituzionali e’ sufficiente la richiesta di cinque Consigli regionali.


“Col voto di oggi, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna si inserisce nel percorso delle Regioni avviato dalla Sardegna, nel chiedere a gran voce che sia il popolo ad esprimersi sulla riforma costituzionale”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha commentato la richiesta di indizione di un referendum popolare, approvata dall’Assemblea legislativa emiliano-romagnola, sulla legge di revisione voluta dalla maggioranza di centrodestra.