Portare più sicurezza nell’edilizia pubblica e privata, ma anche eliminare la concorrenza sleale. E’ l’obbiettivo del Durc, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, nato in particolare per monitorare il lavoro nel settore edile, e messo a punto da Inail, Inps e Casse Edili di Bologna. Il documento è stato avviato ad una sperimentazione nazionale dalla fine del 2004, in 12 province italiane.

Il Durc è necessario per accedere alle gare di appalto pubbliche e private e sarà obbligatorio su
tutto il territorio italiano dal 1 gennaio 2006. In 10 mesi di sperimentazione sono state 14.774 le aziende che hanno chiesto il documento, quasi 11.000 (10.957) quelle che l’hanno ottenuto.

Il Durc – hanno spiegato in una conferenza stampa Inail, Inps e Casse Edili bolognesi – è uno strumento che mira non solo alla prevenzione degli
infortuni sul lavoro, ma anche più in generale al corretto funzionamento di ogni procedura. Serve cioè a evitare, concorrenza sleale, evasione
contributiva, e tutela anche i diritti dei lavoratori.
Il documento è frutto di un lavoro iniziato nel 2002 nel capoluogo emiliano. Nel 2004 il modello elaborato a Bologna è stato utilizzato per la sperimentazione nazionale.
A Bologna sono stati emessi 4.251 Durc (il 39% della quota nazionale). Dei 1.986 messi dalla Ceda, una delle tre casse edili coinvolte, 235 (il 12%) hanno messo in luce delle irregolarità, per lo più contributive, nei confronti di Inps e Inal.

Le imprese edili possono richiedere il Durc alla Cassa Edile di competenza del territorio. Il materiale viene inoltrato per via telematica.
Entro 15-20 giorni viene rilasciata la certificazione dagli enti, senza alcuna spesa per l’azienda. Si tratta di un unico documento, che semplifica
(accorpandole) le tre distinte documentazioni di regolarità che venivano prima rilasciate da Inail, Inps e Casse Edili di Bologna. Inoltre con il
Durc i tre enti dialogano tra loro e si scambiano le informazioni, cosa che prima, con i tre documenti non capitava.