È previsto per la mattina di domani, l’Attivo dei funzionari e delegati della Cgil, alla presenza di Daniele Cerri del Dipartimento Welfare della Cgil nazionale, per fare il punto su Tfr e pensione
integrativa dopo la decisione del Governo di posticipare al 2008 l’avvio della riforma.

Il posticipo dell’avvio della previdenza complementare al 2008, è per la Cgil la più assurda delle decisioni che il Governo poteva prendere. Nell’iter di modifica del decreto previdenziale, che in questi mesi ha visto il ruolo attivo delle Organizzazioni sindacali insieme ad altre 22 associazioni, si sono ottenuti cambiamenti sostanziali al testo originale che hanno ripristinato il valore della contrattazione collettiva e hanno
reso più trasparente e garantita per i lavoratori la procedura del silenzio-assenso, pur rimanendo parti non condivise dal Sindacato come la
disciplina fiscale e quella sui riscatti.

Il rinvio al 2008 non deve in nessun modo rappresentare uno stop per il Sindacato, che anzi, rinnova il proprio impegno nel tempo a disposizione
per illustrare ai lavoratori quanto è stato fatto e soprattutto per accrescere la conoscenza, la fiducia e l’adesione ai fondi negoziali che rappresentano la forma d’investimento dei propri risparmi più garantita e controllata.

È importante riaffermare – aggiunge Cgil – che la previdenza complementare c’è, che è una realtà positiva per oltre un milione di lavoratori dipendenti, che gli attuali strumenti offerti dalla contrattazione non hanno nulla da invidiare ad ogni altro strumento sul mercato finanziario, e che anzi bisogna far presto per fornire questo strumento anche ai lavoratori che ancora ne sono
privi, a partire dai pubblici dipendenti.
Il posticipo non è un impedimento all’adesione volontaria ai fondi negoziali, importante perché ogni lavoratore cominci a costruirsi un importante risparmio previdenziale.
Per questo, il Sindacato è impegnato ad avviare, da subito, una grande campagna di adesione e di informazione, la stessa che avrebbe fatto se il
decreto fosse entrato in vigore ora.