La centrale operativa del 118 di Bologna, la prima in Italia ad aver coinvolto mezzi non sanitari nella rete del soccorso d’emergenza, ora si avvale anche della collaborazione della polizia. Da domani su tre volanti del 113 e negli uffici della stazione centrale ferroviaria la polizia avra’ in dotazione quattro defibrillatori che, grazie ad un collegamento web tra la centrale di Bologna Soccorso e quella della Questura, potranno essere inviati verso i luoghi da cui e’ arrivata una richiesta di intervento cardio-circolatorio.


Il protocollo dell’intesa che ha permesso di raggiungere questo risultato e’ stato firmato dal questore Francesco Cirillo, il direttore della Ausl di Bologna Franco Riboldi e da Bruno Filetti, il presidente dell’associazione dei commercianti (Ascom) che ha finanziato con 20.000 euro l’acquisto dei macchinari. Ad utilizzarli saranno 52 poliziotti che sono stati formati dal personale medico della polizia e del 118. Il corso di sei ore sara’ ripetuto con cadenza annuale. A garantire l’integrazione operativa tra le due sale (Questura e Bologna Soccorso) sara’ Dump, il sistema di software (finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con 25.000 euro) gia’ visibile sui computer della centrale dei vigili del fuoco, e in futuro anche su quelle di carabinieri e polizia municipale. Dump consiste in una pagina, protetta da password, consultabile dal sito web del 118. In una unica finestra sono visibili tutte le emergenze gestite da Bologna Soccorso.

Le informazioni sono organizzate visivamente per consentire una lettura immediata, grazie all’uso di colori e icone. Quando al 118 arriva la richiesta di inviare una ambulanza perche’ una persona e’ in arresto cardio-circolatorio (un codice blu), un segnale acustico allerta la centrale della polizia. I poliziotti, letto l’indirizzo dell’intervento sul monitor, capiranno se una volante con defibrillatore e’ nelle vicinanze. Nel caso, potranno decidere di inviarla per coadiuvare l’ambulanza, che nel frattempo sara’ gia’ partita. Tutto senza bisogno di comunicazione telefonica tra il personale delle due centrali.


”E’ vero che le istituzioni si parlano, ma in emergenza e’ bene non si parlino due volte. Cosi’ abbiamo azzerato i tempi di comunicazione. In caso di arresto cardio-circolatorio ogni minuto che passa fa scendere del 10% le possibilita’ di sopravvivenza – ha spiegato Giovanni Gordini, responsabile del progetto per la Ausl di Bologna – anche solo ‘risparmiare’ 30 secondi per far arrivare un mezzo di soccorso possono fare la differenza. Durante un turno diurno in citta’ ci sono in circolazione 11 ambulanze del soccorso, piu’ altre che sono distraibili da compiti di servizio. Con i tre defibrillatori sulle volanti, e ‘ come se ne avessimo tre in piu”’.


L’iniziativa e’ un ulteriore sviluppo del progetto Pronto Blu, ha spiegato Riboldi. Un progetto nato nel 2001 per assicurare la presenza di defibrillatori nei luoghi della citta’ ad alto afflusso di pubblico, con la possibilita’ di invio di equipe mobili non sanitarie in contemporanea ai mezzi del 118, per ridurre i tempi di intervento con defibrillatore. ”L’arresto cardiaco, tra le piu’ importanti cause di morte improvvisa, ha visto infatti triplicare la percentuale di sopravvivenza nei casi in cui e’ stato possibile intervenire precocemente con il defibrillatore”.


Al momento tra citta’ e provincia 91 defibrillatori sono gia’ stati installati in centri commerciali, aziende istituzioni e sono 926 gli operatori che sono stati formati al loro utilizzo.
Una rete che va ad integrare quella mobile delle ambulanze attrezzate con defibrillatore (complessivamente 48) e otto automediche, presenti 24 ore su 24 con equipe medico-infermiere.

L’anno scorso grazie al defibrillatore in dotazione all’aeroporto Marconi e’ stata salvata la vita di un passeggero.

”L’importante risultato raggiunto dalla collaborazione tra polizia di Stato, Ausl e Ascom – ha sottolineato Cirillo – e’ la risultante della ‘sicurezza partecipata’ che, sul fronte della prevenzione, rappresenta una nuove strategie adottate dalla polizia per stimolare la collaborazione di enti, istituzioni, associazioni, e aumentare la sicurezza dei cittadini”.


”Commercio e solidarieta’ e’ il binomio – ha aggiunto Bruno Filetti, presidente di Ascom – che intendiamo dover portare avanti proprio per il ruolo dell’imprenditoria nella societa’ moderna, un’imprenditoria fondamentalmente sana e ancora competitiva, che non si vuole appiattire ad una mera funzione di scambio”.