Il direttore artistico della Fondazione I Teatri, Daniele Abbado e l’intera direzione artistica di Reggio Emilia (Giovanni Ottolini, Lorella Govi, Costanza Casula, Roberto Fabbi, Susi Davoli, Andrea Gabbi, Mario Vighi) aderiscono oggi allo sciopero della fame a staffetta, partito da Napoli, e poi esteso a tutta Italia, contro i tagli alla cultura previsti dalla nuova finanziaria.


Un atto di protesta simbolica che nasce da un sentimento di profonda costernazione per la leggerezza con cui il Governo ha tentato di liquidare l’intervento pubblico in una materia così delicata, riducendolo a un semplice capitolo di spesa da tagliare.

Lo sciopero della fame a staffetta sta coinvolgendo rappresentanti degli enti lirici, prime vittime della scure sul Fus, attori, musicisti, ma anche politici, intellettuali e addetti ai lavori. Per testimoniare che la protesta non è un espediente di protagonismo individuale, bensì un atto condiviso da gran parte del mondo musicale e dello spettacolo, che vede in quegli 85 milioni recuperati dal maxi emendamento un grave pericolo per l’occupazione e l’impoverimento della programmazione teatrale.