Domenica 18 dicembre, presso la Sala Grande di Palazzo Santa Margherita, in c.so Canalgrande 103 a Modena, sarà presentato ‘Tibet‘ il calendario 2006 della Galleria Civica di Modena e della Tipolitografia FG di Savignano sul Panaro.
Protagonisti assoluti i Lama e i luoghi dove risiede il governo tibetano in esilio ritratti dalla fotografa Melina Mulas.


Il calendario 2006 ha come soggetto centrale la cultura tibetana o piuttosto ciò che tenacemente ne resta dopo una tradizione millenaria e un lungo esilio causato dall’invasione cinese. Questa indagine prosegue il ciclo di ricerche sui paesaggi del mondo inaugurato dal calendario del 2003, in cui compariva la natura americana ritratta da Minor White (2003), continuato con la giungla e le rovine del tempio cambogiano di Angkor di Kenro Izu (2004), e quindi con le visioni dei colori italiani colti da Franco Fontana (2005).

L’occasione per questo nuovo viaggio è stata offerta dalla donazione che la fotografa Melina Mulas ha fatto alla Galleria Civica di Modena: quattordici immagini inedite, a colori che fanno parte della mostra “Melina Mulas. Il Terzo Occhio” allestita a Palazzo Santa Margherita fino all’ 8 gennaio 2006, dove le immagini che animano il calendario compaiono insieme ad una sessantina di ritratti in bianco e nero.

Frutto dell’imponente lavoro che ha impegnato la fotografa milanese per circa 15 anni, questi scatti sono nati a Dharamsala, India, il villaggio dove risiedono il XIV Dalai Lama e il governo Tibetano in esilio. Si riconoscono l’orfanotrofio, la scuola di musica, la biblioteca dove sono conservati i testi sacri, il cortile di un monastero, la stanza e il tavolo di meditazione di un maestro. Compare inoltre un dettaglio dello Stupa di Bodhgaya, luogo dove Buddha ricevette l’illuminazione. Sono ritratti i Lama Ribur Rinpoche, Menri Ponlop Rinpoche e i bambini riconosciuti come le reincarnazioni dei maestri Shiwalha Rinpoche, Dilgo Khyentsè Rinpoche e Khangsar Shabdrung Tulku, la divinità “Tara”.

Le fotografie che ne sono derivate sono un racconto che si è tessuto come una tela nel tempo: la trama è una cultura che rischia di andare perduta, l’ordito le differenti articolazioni e scuole del buddismo. Come legante una ricerca che si è svolta attraverso luoghi e relazioni umane, con l’indispensabile aiuto del dipartimento di Cultura e Religioni del governo tibetano.