37mila soci, 4mila addetti, un fatturato complessivo che supera i 600 milioni di euro.
Sono i numeri delle 260 cooperative che aderiscono a Confcooperative Modena, contenuti nel Bilancio Sociale 2004 presentato all’assemblea.


“È la prima volta nella nostra storia che redigiamo il Bilancio Sociale. Si tratta – spiega il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – del documento attestante la qualità e le ricadute della nostra attività nel contesto sociale, economico e ambientale. Oltre a misurare la coerenza con i principi fondamentali della cooperazione, il Bilancio Sociale 2004 cita i 60 milioni di euro investiti dalle nostre cooperative agricole nel periodo 2001-2004, i 21 milioni di euro investiti nel solo 2004 dalle cooperative non agricole e – conclude Golinelli – i 500mila euro risparmiati nel 2003-2004 sui costi energetici dalle tredici cooperative agroalimentari che aderiscono al Consorzio Romagna Energia”.

“Non c’è futuro per Modena se ci affidiamo solo a qualche pur intonato solista. Il futuro sta nella capacità di esprimere reti condivise, di ritornare a essere orchestra, sistema, squadra”.
Lo ha detto il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco nella relazione con cui ha aperto oggi l’assemblea annuale dell’associazione di tutela e rappresentanza della cooperazione di ispirazione cristiana. Parlando davanti ai ministri Alemanno e Giovanardi, ad amministratori pubblici comunali, provinciali e regionali, rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, sindacali e del terzo settore, De Vinco ha dichiarato che “spetta alla politica, anche quella locale, compiere le scelte, e noi speriamo che lo faccia in tempi brevi”.

Confcooperative apprezza lo sforzo di Provincia e Comune di Modena per giungere alla firma di un patto per la qualità e lo sviluppo, con la speranza di costruire finalmente un tavolo di concertazione.
“Finora, infatti, troppe scelte sono state appannaggio di pochi. I tempi e l’economia cambiano, c’è nuova voglia di partecipare. Per fare questo, però, – ha sottolineato De Vinco – bisogna ridiscutere le forze in campo, dimenticare qualche vecchio accordo e riprendere una marcia comune di tutto il sistema associativo, spegnendo qualche interesse particolare di troppo”.

Il presidente di Confcooperative Modena ha poi rilanciato la proposta di un distretto agroalimentare provinciale che sappia integrare le potenzialità delle nostre tipicità, dai Lambruschi al balsamico, dalle pere ai prosciutti al Parmigiano-Reggiano, favorendo un gioco a tutto campo per l’agricoltura modenese.
“Il progetto di un unico evento per l’agroalimentare modenese, legato all’aceto balsamico, va in questo senso e, perciò, appoggiamo il tentativo di Modena Esposizioni e ProMo. Tuttavia – ha affermato De Vinco – anche questo da solo non basterà se non sapremo far emergere le qualità di Modena come network. Insieme, coniugando il sistema agroalimentare alle eccellenze della meccanica, al valore dei distretti tematici e all’incomparabile caratteris tica del welfare locale, sarà possibile – ha concluso il presidente di Confcooperative – esportare un’immagine e una sostanza di Modena intesa come occasione attrattiva per persone, affari e cultura”.