Forte del successo riscosso lo scorso febbraio, quando, per via dei posti limitati, molti spettatori non riuscirono a entrare, torna al Teatro delle Passioni di Modena, ‘Santa Giovanna dei Macelli‘, nell’originale allestimento del Teatro due Mondi di Faenza, sarà in scena venerdì 11 e sabato 12 novembre alle ore 21, e domenica 13 alle ore 17.

Brecht scrisse Santa Giovanna fra il 1929 e il 1931, subito dopo il grande successo ottenuto con L’opera da tre soldi (visto lo scorso anno al Teatro Storchi). La vicenda si svolge nell’anno della grande crisi economica, il 1929. Mauler è un ricco proprietario di fabbriche di Chicago, che il crollo delle borse sembra travolgere. Ma non è che una crisi temporanea: Mauler rinasce più forte e più potente, e riesce a riprendere la gestione dei mercati, anche approfittando della totale disfatta dei suoi avversari. Giovanna Dark è una sorta di Giovanna D’Arco che s’incarica di difendere la causa degli operai sfruttati. Immagina l’avvento di una rivoluzione pacifica che, secondo le sue speranze e i suoi desideri, dovrebbe risollevare le sorti dei poveri e risolvere le difficoltà dei padroni. Ma si scontra contro la spietata logica del profitto, e ne rimane a sua volta vittima.

Il Teatro Due Mondi diretto da Alberto Grilli costruisce uno spettacolo che alterna momenti coreografici, canzoni, situazioni comiche e scene di coinvolgimento degli spettatori, conservando la tipica forma didascalica brechtiana, che mira a sviluppare un senso critico sulle realtà. In accordo con la teoria di un teatro didattico ed epico, il pubblico è invitato a formarsi una posizione su ciò cui assiste.
“Sempre cerchiamo nei nostri spettacoli”, spiega Grilli nelle note di regia, “di rendere visibili agli altri le domande che ci affliggono, lo smarrimento che troviamo nel non riuscire e nel non voler dare risposte. Dobbiamo parlare alla ragione, ma bisogna passare dal cuore. Brecht ci ha regalato una cruda storia, gelida di neve e infuocata di passione, e belle parole, e lame affilate di suoni e di idee per arrivare sotto la superficie, ruvida pelle. Noi ci mettiamo la carne, i dubbi, il nostro sguardo affamato di complicità, il nostro bisogno di scoprire, alla fine del lavoro, nuove partenze.”

Il dramma è ricco di citazioni dai classici (Schiller, Goethe, Shakespeare, Hölderlin, la Bibbia), da leggersi non soltanto nel senso di una raffinata parodia della tradizione, ma che contribuiscono a distanziare, raffreddare la materia trattata, permettendo così una maggiore capacità di giudizio da parte del pubblico.

Info e prenotazioni: 059.206993, 059.2136021.