A seguito degli articoli apparsi su alcuni quotidiani il Circolo Culturale Fahrenheit 451 sente il dovere di pubblicare una doverosa smentita. In quanto pubblicato si cita un’interrogazione consiliare di Luca Caselli, capogruppo di Alleanza Nazionale, sui contributi comunali stanziati per lo svolgimento di tre attvità: Il Festival Nazionale del Cortometraggio Yasujiro Ozu a cura del Circolo Fahrenheit 451, “I mediocrissimi” e “Opperbacco” dell’associazione Korova. Il contributo complessivo per queste tre iniziative ammonta a 9 mila euro.


Per corretteza nei confronti dell’associazione Korova, Fahrenheit 451 risponderà solo in merito allo stanziamento per il Festival del Cortometraggio.


Il contributo comunale per questa iniziativa è stato di 1.900 euro, cifra figlia di un ridimensionamento “dell’ultima ora” rispetto al contributo inizialmente previsto dall’amministrazione di 2.500 €. Questi sono gli unici soldi rispetto ai 9.000 € oggetto dell’interrogazione, che il Circolo Fahrenheit 451 abbia ricevuto dal Comune.


I costi di una manifestazione che riempie la sala del Cinema San Francesco per quattro serate, con un’affluenza media superiore al centinaio di persone, garantendo da tredici anni un servizio gratuito sempre più apprezzato dalla cittadinanza, sono sensibilmente superiori al contributo comunale, ed il Circolo Fahrenheit 451 vi fa fronte autonomamente.


Il Festival è diventata una realtà riconosciuta a livello nazionale, segnalato e sostenuto da tutte le più importanti riviste e siti web specializzati. Un’occasione di cultura, divertimento e aggregazione come purtroppo difficilmente se ne riscontrano nella nostra città.


L’utilizzo della Sala San Francesco fa parte di una convenzione comunale per la quale il cinema è tenuto a riservare una ventina di serate all’anno all’amministrazione. Oltre al Festival, le cui serate si svolgono in ogni caso in giornate in cui il cinema rimarrebbe chiuso, si servono di questa convenzione le scuole per i laboratori teatrali, altre associazioni ed il comune direttamente per conferenze od occasioni particolari.

Riteniamo che vista la penuria di spazi, un’opportunità come questa vada solamente incoraggiata.


Per quanto concerne poi la Stamperia comunale, per il Festival del cortometraggio il Circolo non ha utilizzato in alcun modo queste risorse, affidandosi ad una tipografia privata il cui costo ha coperto, in parte, con il contributo pubblico.


Come si deduce quindi, rispetto all’interrogazione del Sig. Caselli, il Circolo Fahrenheit 451 ed il festival del Cortometraggio da esso realizzato non possono in alcun modo considerarsi privilegiati rispetto all’elargizione dei contributi comunali.
Siamo convinti che in un momento di difficoltà in cui le risorse di denaro e di spazi pubblici di certo non abbondano, la spesa minima affrontata dal Comune per il Festival del Cortometraggio sia casomai da indicarsi come esempio dell’efficienza della nostra associazione culturale, che va ricordato, esiste da tredici anni, e se ha potuto resistere, questo è senz’altro il termine giusto, tutti questi anni è per la capacità di far fronte autonomamente alle proprie esigenze. Le centinaia di iniziative culturali organizzate negli anni dal Circolo Fahrenheit 451 sono state realizzate sempre in grande libertà, svincolati come il nostro statuto chiarisce, da qualsiasi orizzonte politico.
E’ davvero un peccato che le legittime strategie dei gruppi consigliari debbano, per farsi largo, calpestare quel poco di buono che ancora questa città riesce a produrre. Non sono qui gli sprechi, e senz’altro non vedono il Circolo Fahrenheit 451 come beneficiario.


Sarebbe anzi tempo di prendere atto di quanto abbiano fatto per la cultura, l’aggregazione, il mondo giovanile e l’immagine della città tout court, un gruppo di volontari che hanno speso tempo, denaro (proprio) e passione per rendere Sassuolo un luogo culturalmente un pò più fertile, dovendosi troppe volte scontrare con l’ignoranza, il disinteresse e l’opportunismo di chi queste attività dovrebbe promuovere.