Sono stati 15.000, secondo i sindacati che definiscono la partecipazione ‘straordinaria’, i lavoratori dei settori agricolo e agroalimentare dell’Emilia Romagna che hanno aderito alla giornata di lotta nazionale promossa da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil e sono sfilati in corteo per il centro di Cesena alla manifestazione regionale.


La protesta sindacale (otto ore di sciopero nazionale) è diretta ‘contro le scelte del governo – si legge in una nota diffusa dalla Cgil – in materia di previdenza agricola e contro il taglio degli unici
ammortizzatori sociali esistenti in agricoltura, ovvero l’indennità di disoccupazione (che dal gennaio 2006 avrà un ingiusto tetto massimale
introdotto con la finanziaria 2005) e le tutele previste in caso di calamità naturali eccezionali (legge 223/91, abrogata nel 2004) che vanno
ripristinate’.

‘Questi tagli – prosegue la nota – si rivelano ancor più assurdi di fronte alla pesante crisi del settore avicolo. Sulla previdenza agricola Fai, Flai e Uila accusano il governo di un vero e proprio blitz con la presentazione di una proposta di riforma del tutto unilaterale, attraverso un maxiemendamento alla Finanziaria 2006, basata sulla riduzione delle
aliquote contributive per le imprese agricole, sul condono previdenziale, sulla revisione dei trattamenti di disoccupazione. Si vogliono togliere
soldi ai lavoratori per diminuire il costo del lavoro per le imprese, una strada sbagliata e inaccettabile’, sottolineano i sindacati, che chiedono
un confronto vero con il governo in materia.

La conclusione della manifestazione è avvenuta in piazza del Popolo: dopo gli interventi di Giordano Giovannini, segretario generale Flai Emilia
Romagna, e Piero Ragazzini, segretario generale Cisl regionale, gli interventi dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni e del
segretario generale Uila nazionale Stefano Mantegazza.