Inizia domani la VII edizione del corso di ‘Chirurgia del Trauma’ organizzato dall’équipe di Chirurgia di Urgenza dell’Ospedale Maggiore.

Il trauma da incidente stradale, da infortunio su lavoro, da ferita da arma da fuoco è ancora la prima causa di morte in Italia nella fascia di età tra i 20 e i 40 anni. L’Ospedale Maggiore di Bologna in questi anni ha maturato un’esperienza significativa nell’intervento su questi traumi conseguendo un notevole calo della mortalità per trauma, passata nel decennio 1990-2000 dal 40% al 18%.

È per condividere questa esperienza che l’unità operativa di Chirurgia d’Urgenza e del Trauma, diretta da Franco Baldoni, organizza da tre anni, in collaborazione con il Gruppo Traumi del Policlinico Umberto I di Roma, un corso di Chirurgia del Politrauma. Il corso, a cadenza semestrale, giunto alla VII edizione, è assolutamente unico in Italia e si pone come proposta formativa che colmi il vuoto in questo campo nel nostro Paese. Per la sua unicità il corso ha visto la partecipazione di chirurghi provenienti da tutti gli ospedali d’Italia. Il corso è aperto a 18 partecipanti e dura due giorni.

Dalla fine degli anni ’80, il Maggiore ha sviluppato uno dei primissimi sistemi di soccorso extraospedalieri su base cittadina (quello che oggi è il 118) sorti in Italia.
Ciò ha stimolato la crescita di specifiche capacità in tutte le branche medico-chirurgiche coinvolte: si è scelto di far afferire tutta la patologia traumatica toraco-addominale ad una unica, ristretta équipe chirurgica così da acquisire la massima esperienza. Questa organizzazione è stata la prima messa in atto nel nostro Paese ed ancora oggi solo pochi altri ospedali possono vantare una simile struttura in linea con quella dei più avanzati Trauma Center statunitensi che, in questa patologia, sono l’unico punto di riferimento. Dal 2001 l’Ospedale Maggiore è stato riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna come Centro Traumi di riferimento.

L’unità operativa di Chirurgia d’Urgenza e del Trauma cura ogni anno una media di 350 traumi maggiori, di cui 80 operati; ha sviluppato una particolare esperienza secondo i principi del Damage Control (dominio dell’emorragia, interruzione dell’intervento per consentire un trattamento rianimatorio e ritorno in sala operatoria per la riparazione definitiva delle lesioni), il più avanzato trattamento chirurgico per i traumi di massima gravità.

Attualmente è stata sviluppata una completa integrazione con tutti i Medici del Dipartimento dell’Emergenza-Urgenza ed in particolare con il Servizio di Rianimazione e 118 e la Radiologia; ciò ha permesso, oltre ad un più tempestivo approccio chirurgico e ad un migliore trattamento post-operatorio, di trattare “conservativamente”, cioè senza intervento chirurgico ma solo con adeguato monitoraggio ed assistenza, oltre il 70% di tutti i traumi del fegato e della milza; con un enorme vantaggio per i pazienti sia in termini di tempi di guarigione che di invasività del trattamento.