Sono 34 i giovani, fra studenti universitari e membri di collettivi, indagati dalla Procura di Bologna per gli scontri con le forze dell’ordine avvenuti nel pomeriggio del 24 ottobre davanti a palazzo D’Accursio, sede del Comune del capoluogo emiliano. I manifestanti, oltre un centinaio, contestarono il sindaco Sergio Cofferati e tentarono un blitz in Consiglio comunale, in occasione del dibattito sulla casa.


Dopo il rapporto della Digos, che ha esaminato numerose fotografie e filmati, per tutti e’ scattata l’accusa di manifestazione non autorizzata, mentre alcuni sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose e l’aver indossato caschi o altri indumenti tali da rendere difficoltoso il riconoscimento in una manifestazione, comportamento, quest’ultimo vietato dalle disposizioni per la tutela dell’ordine pubblico. L’inchiesta e’ stata affidata al Pm Paolo Giovagnoli.


Negli scontri erano rimasti feriti tre carabinieri, altrettanti studenti e il segretario cittadino di Rifondazione Comunista Tiziano Loreti: per questo alcuni manifestanti, se identificati, rischiano anche l’accusa di lesioni.