La polizia postale di Catania, su disposizione della procura distrettuale del capoluogo etneo, ha eseguito numerose perquisizioni domiciliari nei confronti di decine di indagati per i reati di detenzione di materiale pedo-pornografico. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Gennaro, e dal sostituto Danilo De Simone, ha riguardato il contrasto alla pornografia minorile su internet.


In particolare su segnalazione dell’Associazione Meter, sono state individuate e monitorate quattro comunita’ virtuali operanti su internet in cui gli iscritti si scambiavano materiale pedo-pornografico. Diverse connessioni sono avvenute da pubblici uffici e luoghi di lavoro.

Le indagini della polizia postale di Catania sono state svolte con attivita’ sottocopertura, coordinata dal servizio centrale di Roma. Le citta’ interessate dalle perquisizioni sono complessivamente diciassette: Agrigento, Trapani, Roma, Perugia, Brindisi, Brescia, Bologna, Torino, Pescara, Teramo, Milano, Grosseto, Bolzano, Napoli, Pisa, Udine e Pavia. Oltre mille gli utenti stranieri delle comunita’. Il maggior numero riconducibili a Usa, Olanda, Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Belgio.


Utenti anche dei paesi arabi e del sud est asiatico. Tra il materiale sequestrato durante le perquisizioni, videocassette, scritti e indumenti intimi di minori. Presso le sedi di lavoro sono state contestate dagli investigatori anche violazioni della normativa sul diritto d’autore.