Ho apprezzato che il Consiglio Comunale si sia espresso su un tema, come quello della droga, tanto scottante quanto purtroppo attuale, soprattutto nella nostra città, dove i consumi di stupefacenti da parte dei giovani sono in tragico aumento“.

Purtroppo non posso non notare, al proposito, un atteggiamento di vero e proprio strabismo politico da parte delle sinistre, che a parole si dicono preoccupate per l’escalation del fenomeno e poi, nei fatti, si battono contro il Disegno di Legge Fini, che intende giustamente equiparare le droghe cosiddette “leggere” a quelle pesanti.


“Non è mai leggera: è droga” è il motto della campagna nazionale di AN tesa a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di riformare dal punto di vista normativo la materia: e non c’è dubbio che essere contrari a questo progetto di legge significa non soltanto minimizzare il fenomeno del consumo delle droghe “leggere”, ma anche – e soprattutto – strizzare l’occhio in modo assolutamente irresponsabile all’area dell’antiproibizionismo.


Il messaggio che ne deriva ( distinguiamo tra “droghe buone” e “droghe cattive”) è inaccettabile, soprattutto se si pone mente al fatto che i cannaboidi sono spesso l’anticamera di eroina, cocaina e anfetamine.

AN è da sempre in prima linea, anche a Sassuolo, nel promuovere iniziative di repressione del consumo degli stupefacenti e di recupero delle persone e delle famiglie che cadono nel tunnel della droga.


L’Amministrazione Comunale, piuttosto, prima di spendere parole di circostanza sul fenomeno ci spieghi cosa si è fatto, in questi anni, per arginare il disagio giovanile, spesso causa del consumo degli stupefacenti.


Ci spieghi, in particolare, quali luoghi di aggregazione per i giovani siano stati creati, quali politiche di avviamento allo sport si siano intraprese e, soprattutto, quali messaggi si intendano dare ai ragazzi.


Perché se l’intento è quello di dissuadere dal consumo soltanto di certe droghe e di minimizzare sulle altre, allora noi di AN non ci stiamo.
Passino ai fatti, i signori della sinistra, e comincino a condannare culturalmente e alla radice il consumo di hascis e cannaboidi, in continua espansione anche nel nostro distretto.
Diversamente avremo fatto il solito inutile esercizio retorico
“.