La Fiom/Cgil di Modena giudica vergognoso, provocatorio, ingiustificato ed oltraggioso l’atteggiamento tenuto dalla ditta Tecmea (zona industriale Modena Est) nei confronti del lavoratore R. D. L. licenziato, reintegrato spontaneamente su consiglio del giudice e nuovamente licenziato
senza alcuna giustificazione plausibile.


Un’atteggiamento deplorevole rivolto non solo al lavoratore, ma verso tutta la società civile modenese, verso l’Associazione Piccole Imprese (Api) che rappresenta l’azienda, verso la Magistratura del Lavoro di Modena che per
tramite del giudice Bisi aveva scrupolosamente seguito il caso favorendo il ritiro spontaneo del licenziamento da parte della Tecmea, nonché verso il mondo sindacale che da anni non si confrontava con un’imprenditoria scesa a tali livelli.

La stessa azienda che aveva licenziato il lavoratore nel mese di luglio, ha poi revocato il licenziamento il 15 ottobre, confermando la sua decisione
positiva dinnanzi al giudice il 18 ottobre.
Ma il 19 ottobre, appena 24 ore dopo, ha spedito una nuova raccomandata al lavoratore con la quale lo licenziava nuovamente per scarso rendimento, perché negli ultimi mesi (cioè mentre era a casa perché licenziato precedentemente) non avrebbe effettuato la stessa produttività dei
colleghi.
Il tutto ancor prima che il lavoratore reintegrato potesse rimettere piede in azienda, cosa che sarebbe dovuta avvenire domani, martedì 25 ottobre.

Di fronte a tale atteggiamento ridicolo e farsesco, la Fiom/Cgil conferma la solidarietà al lavoratore ed annuncia che attuerà tutte le possibili strategie legali, mediatiche e politiche, non solo per consentire al lavoratore di riacquisire il posto di lavoro, ma per evitare che simili comportamenti possano ancora verificarsi.