Gli alpini modenesi avranno compiti di vigilanza di protezione civile; si occuperanno di controllare il territorio collinare e montano, verificheranno lo stato di fiumi, canali e torrenti in particolare durante le ondate di maltempo e collaboreranno con gli enti locali per prevenire i danni dovuti a frane, esondazioni e manifestazioni di dissesto idrogeologico.


L’attività si svolgerà sulla base di un accordo tra la Provincia di Modena e l’Ana (Associazione nazionale alpini) di Modena – nucleo di Protezione civile che è stato siglato venerdì 21 ottobre nella sede dell’associazione in via del Luzzo 68 a Modena. Hanno partecipato Alberto Caldana, assessore all’Ambiente e protezione civile della Provincia di Modena, Corrado Bassi, presidente dell’Ana di Modena, Guido Manzini, responsabile del nucleo di protezione civile dell’associazione e Rita Nicolini, responsabile dell’ufficio di Protezione civile della Provincia.

“Il contributo dei volontari – sottolinea Caldana – è fondamentale per garantire un efficace intervento durante le emergenze ma anche per mantenere un controllo costante sul territorio per prevenire i danni. Abbiamo puntato sul rischio idraulico e idrogeologico perché sono due tra le emergenze più gravi nel nostro territorio.Gli alpini vantano una importante tradizione in questo settore che d’ora sarà ancora più valorizzata grazie a questo accordo”.

Saranno 40 gli alpini impiegati nell’attività di controllo che interesserà i comuni di Fanano (nella zona di Ospitale), Fiumalbo, Frassinoro, Guiglia, Lama Mocogno, Montefiorino, Palagano, Pavullo (nella zona di Verica), Prignano e Zocca. Come precisa il presidente Bassi “non tutti i volontari, del nucleo, che sono oltre 300, saranno impiegati in questo servizio perché intendiamo mantenere la nostra capacità operativa in caso di emergenza”.

Gli alpini si concentreranno soprattutto su torrenti, canali e versanti a rischio, sulla base di un programma di lavoro stabilito dalla Provincia, dove saranno indicate le zone maggiormente a rischio. Il loro compito sarà quello di segnalare eventuali dissesti di opere idrauliche (briglie e muri di protezione), movimenti franosi o esondazioni pericolose. In caso di necessità i volontari saranno coinvolti anche in attività di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, per la pulizia degli alvei o per togliere materiali che impediscono il regolare deflusso delle acque.

Oltre a un contributo economico, la Provincia si impegna a fornire all’associazione anche i mezzi necessari per svolgere questa attività.