C’è anche Palazzo Contrari-Boncompagni di Vignola nell’elenco dei 12 progetti finanziati con la ripartizione 2005 della quota dell’otto per mille.

Unico intervento modenese nella serrata lista da cui ogni anno parte l’erogazione dei finanziamenti ministeriali per la conservazione dei beni culturali, Palazzo Contrari-Boncompagni ha ottenuto un’erogazione complessiva di 210 mila Euro che andranno a sostenere le spese per il primo lotto del progetto di conservazione e restauro dell’antico edificio monumentale, di proprietà della parrocchia dei SS. Nazario e Celso Martiri di Vignola.

“E’ una bellissima notizia per l’intera comunità di Vignola e non solo – ha commentato il parroco Don Gaetano Popoli – poiché dietro la richiesta di finanziamento, avanzata lo scorso mese di Marzo, c’è la volontà di restituire alla città un bene di primaria importanza per il carattere storico ed artistico, e farne così un vero e proprio contenitore culturale”.

E’ condiviso infatti dalla città, dalle sue istituzioni ed ora anche dallo Stato, il sogno di Don Gaetano: il sogno di vedere rinascere Palazzo Barozzi, che dopo secoli di storia ancora oggi è per Vignola voce e testimonianza di un passato nobile e orgoglioso. Incastonato nel cuore pulsante della città delle ciliegie, lo storico edificio ha tutte le carte in regola per divenire, al termine di un attento e rigoroso lavoro di recupero e restauro, teatro e cornice ideale per eventi ed appuntamenti di pregio.

“Oltre alle sale affrescate di grande prestigio, all’interno del Palazzo si conserva la celebre scala elicoidale, opera eccelsa di Jacopo Barozzi – prosegue Don Gaetano – punto di approdo per una quantità sempre più sostenuta di turisti e visitatori. Fino ad oggi, anche per problematiche legate allo stato di conservazione stesso dell’edificio, abbiamo dovuto gestire in maniera volontaria e limitata le visite al Palazzo. Crediamo però che, sebbene di proprietà privata, Palazzo Barozzi possa e debba essere messo a disposizione della città in quanto elemento di valorizzazione ed espressione di ricchezza culturale. Un sentire condiviso e sostenuto fattivamente da chi, come l’On. Paola Manzini, vignolese di nascita e personalmente affezionata allo storico edificio, si è prodigata in questi mesi per proporre il nostro caso ai competenti organi del Governo e che, non solo oggi ci permette di procedere ai lavori, ma soprattutto porta la nostra emergenza storico-architettonica all’attenzione delle Istituzioni ai più alti livelli”.

E’ stato infatti per garantire l’utilizzo pubblico della storica residenza di Piazza Contrari che si è resa necessaria la richiesta di finanziamenti a diretta gestione statale, come la quota dell’otto per mille. Solo così, oggi, la Parrocchia di Vignola potrà sostenere il costo degli interventi necessari a recuperare l’antico edificio.

“Basta leggere tra le righe del decreto per comprendere appieno l’importanza del finanziamento ottenuto – ha sottolineato l’On. Paola Manzini, Questore della Camera dei Deputati – Le risorse per il 2005 risultano sensibilmente ridotte rispetto a quelle dell’anno precedente: l’insufficienza dei fondi da devolvere ad interventi di carattere storico-artistico ha di fatto mancato o limitato il soddisfacimento di buona parte delle proposte giunte alla Commissione ministeriale di valutazione. Risiede nel valore e nel prestigio di Palazzo Barozzi, nell’alto livello di progettazione e, mi si permetta in questi giorni di impegno contro la cancellazione del potere dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, anche nel forte legame che fino ad oggi ha legato la rappresentanza politica al territorio, il merito di vedere il celebre edificio di Vignola al vertice delle priorità di tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico del Paese”.

I 210 mila euro messi a disposizione andranno a coprire la spesa del primo lotto del progetto complessivo. E’ in questa fase dunque che è necessario elaborare una scala di procedure che, passo passo, porteranno al completo recupero di palazzo Barozzi.

“Sono due, sostanzialmente, le strategie di intervento che possono essere applicate in questa fase e con questa disponibilità economica – spiega l’architetto Elena Pancaldi che ha elaborato il progetto di restauro – Si può procedere all’intero ripristino della copertura e dei serramenti del piano nobile e del sottotetto; oppure si può intervenire sulle parti pericolanti anche cercando di contenere le infiltrazioni d’acqua che attualmente affliggono la struttura. In questo caso si potrebbe altresì avviare un lavoro di restauro prettamente artistico sulle superfici decorate e sugli affreschi presenti all’interno delle sale del piano nobile”.