Il ‘distretto’ modenese delle carni si candida a diventare protagonista di uno dei Programmi strategici di ricerca finanziati dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur), relativo alla valorizzazione dei prodotti tipici dell’agroalimentare e alla sicurezza alimentare.


Il 18 luglio scorso il Miur ha emanato un decreto con l’invito alla presentazione di idee progettuali per grandi progetti strategici di ricerca. Condizione fondamentale è la partecipazione congiunta e sistematica di imprese ed università o enti pubblici di ricerca, come premessa per la realizzazione di stabili piattaforme di collaborazione tra mondo delle imprese e sistema della ricerca pubblica.

La Provincia di Modena, che da tempo sta lavorando proprio sul tema della sicurezza alimentare, si è attivata per mettere insieme un pool di soggetti pubblici e privati con le caratteristiche necessarie per accedere al bando. La sollecitazione della Provincia è stata raccolta e il 30 settembre scorso – termine ultimo fissato dal decreto – è stata presentata al Miur un’idea progettuale “targata” Modena ed elaborata con il supporto tecnico della società di consulenza Euris. L’hanno sottoscritta un pool di aziende del settore carne che rappresentano insieme il 20 per cento del mercato nazionale: il gruppo Inalca, Italcarni, Villani spa e Grandi Salumifici Italiani spa insieme ad Fb Engineering, impresa di software per il settore alimentare. Partner pubblico è l’Università di Modena e Reggio Emilia che partecipa con i Dipartimenti di chimica, scienze biomediche, scienze e metodi dell’ingegneria, scienze farmaceutiche e scienze agrarie.

“E’ un’iniziativa di grande rilevanza – spiega il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini – dal momento che il nostro territorio ospita 179 imprese attive nella lavorazione di carni fresche e salumi, con oltre 7500 occupati. Un distretto che si sta caratterizzando proprio come zona di produzione all’insegna della sicurezza alimentare”.

Il progetto, che comprende attività per 22,5 milioni di euro e una durata di 36 mesi, riguarda la ricerca di base, la ricerca industriale, lo sviluppo precompetitivo e l’alta formazione professionale ed è incentrato sullo studio e lo sviluppo di metodologie e tecnologie innovative per il controllo e la stabilizzazione microbiologica della carne. L’obiettivo è ridurre o modificare la carica microbica degli alimenti mantenendo le caratteristiche strutturali e organolettiche della carne lungo tutte le fasi della filiera di macellazione, lavorazione, trasformazione, confezionamento e distribuzione del prodotto finito.