Come rendere le città veramente amiche e ospitali per tutti i turisti. Per quelli con disabilità e difficoltà motorie innanzitutto, ma anche per tutti gli altri.
Parte da questo punto di vista il progetto ‘Care-Città accessibili delle Regioni europee‘ i cui risultati sono stati illustrati in un incontro che si è svolto presso la sede della Provincia di Parma.


Partito nel 2004 con la partecipazione di 16 partner tra regioni, province e città europee, e con la Regione Emilia-Romagna nel ruolo di capofila, “Care” è il primo progetto europeo che affronta in modo articolato il problema dell´accessibilità turistica delle nostre città. Con un obiettivo di fondo: creare una rete di servizi e strutture accessibili tra città europee, adottando una metodologia comune di rilevazione e di comunicazione.

Al progetto Care, finanziato con circa 2 milioni di euro (di cui il 50% dall´Unione europea) nell´ambito del programma Cadses-Interreg III B, hanno aderito i Comuni di Bologna, Ferrara e Forlì e l´Associazione “Si può” di Ferrara. La Provincia di Parma ed il Comune di Rimini hanno partecipato invece con specifici progetti pilota. Gli altri partner europei sono in rappresentanza di Austria, Germania, Grecia e Romania.

Avviato ormai alla conclusione, “Care” ha prodotto in questi due anni risultati interessanti, a partire dall´indagine più completa mai realizzata a livello europeo sulle esigenze dei cittadini residenti e dei turisti con disabilità di vario tipo, temporanea o permanente.

Sono state realizzate in tutto 6.545 interviste sulla base di un questionario condiviso da tutti i partner del progetto. Il risultato è stato sorprendente: una città ospitale per tutti deve essere infatti innanzi tutto una città che può contare sulla “cordialità e disponibilità delle persone”.

Il secondo requisito segnalato è stato quello della “chiarezza e della correttezza delle informazioni”, seguito dall´”abbattimento delle barriere architettoniche”, dal “miglioramento della accessibilità dei trasporti pubblici” e dalla “valorizzazione delle proprie identità”.