La terapia ormonale, se correttamente utilizzata, migliora significativamente la qualita’ di vita delle donne in epoca postmenopausale. Lo affermano, in un documento congiunto approvato in conclusione del Congresso nazionale della Societa’ italiana di ginecologia e ostetricia (SIGO), tutti i ginecologi italiani, per la prima volta riuniti per prendere posizione dopo l’allarme suscitato da ricerche americane, che hanno creato sconcerto nelle donne.


La firma sul documento e’ dei ginecologi ospedalieri (Aogoi), universitari (Agui), della Societa’ Italiana (Sigo), della Societa’ di Ginecologia della Terza Eta’ (Sigite), della Societa’ della menopausa (Sim), dei Ginecologi extraospedalieri (Ageo), dei Ginecologi consultoriali (Agico) e del Gruppo operativo menopausa dell’Emilia Romagna (Goerm). Per i medici, non esistono dati che dimostrino un rischio cardiovascolare quando la terapia ormonale sostituiva e’ iniziata in donne sane in coincidenza con l’avvento della menopausa”.

La terapia inoltre e’ efficace nella prevenzione dell’osteoporosi e delle fratture osteoporotiche e nel trattamento dei sintomi della sindrome climaterica e dei disturbi legati al alterazioni del trofismo genito-urinario. La terapia, inoltre, “non aumenta l’incidenza del tumore dell’utero (endometrio) e dell’ovaio e riduce l’incidenza del cancro del colon-retto”.

Si registra solo un modesto e non statisticamente significativo (0.8 casi ogni 1000 donne trattate per almeno 5 anni) rischio di comparsa di tumore al seno: un aumento, sottolineano i ginecologi, che sembrerebbe legato ad un effetto “promuovente” a crescita di un tumore gia’ iniziato ma non ancora diagnosticato. La terapia ormonale sostitutiva ne anticiperebbe solo la diagnosi.
Inoltre, l’aumento del rischio cessa con l’interruzione della terapia.