Ancora in calo la produzione dell’industria in Emilia
Romagna nel secondo trimestre 2005, che registra un -2,1% (-0,7% nei 12 mesi precedenti) a fronte di un -2,4% a livello nazionale e di 2,2% del Nord Est: dati dunque solo leggermente migliori del resto del Paese, che sottolineano la buona tenuta del sistema emiliano a fonte però di una crisi grave.

Lo rileva Unioncamere Emilia Romagna, che oggi ha presentato i dati sulla congiuntura regionale assieme a Carisbo (Gruppo San Palo Imi).
In
Emilia Romagna la crisi – è dal primo trimestre 2003 che vengono registrati segni prevalentemente negativi, sintomo di una moderata recessione, –
riguarda in particolare le piccole (-3,7%) e le medie imprese (-3,2%), meno quelle di grosse dimensioni (da 50 a 500 dipendenti) che segnano un -0,8%.
In calo gli ordini (-1,9%; settori più in crisi quello del tessile e della moda con un -6,8% e dei metalli, -3,7%) mentre un dato positivo viene dalle esportazioni (+0,1% a fronte di -0,8% a livello nazionale) trainate dai prodotti della meccanica (+2,3%), che fan che sì che oggi l’Emilia Romagna sia la terza regione italiana per l’export.
Tra i principali mercati di
sbocco, Cina (22,1%), America (19,2%) e Europa Centro Orientale (Russia, Ucraina, Bulgaria) con +18,19%. In calo anche il manifatturiero artigiano
(-4,0% a fronte di -4,7% a livello nazionale) e il commercio al dettaglio (-0,5% a fronte di un -1,3% nazionale) mentre crescono di un +2,9% le
vendite di iper, supermermercati e grandi magazzini.

Nel commentare i dati,
Andrea Zanlari, presidente Unioncamere Emilia Romagna, si è detto però in parte ottimista sul futuro per le previsioni sull’occupazione in base alle
rilevazioni Excelsior 2006, ma anche per lo sforzo comune che associazioni, istituzioni e imprese stanno compiendo per l’innovazione del sistema (“Sono momenti non facili – ha detto Zanlari – ma abbiamo tute le carte per passare avanti”).
Il direttore generale di Carisbo, Maria Lucia Candida, ha invece sottolineato – dal punto di vista del credito – la ritrovata crescita positiva degli impieghi a breve termine (+2,5% a marzo, +2,7% a maggio, superiore al dato del Nord est), segno di dinamicità delle imprese. Proseguono i finanziamenti per investimenti in macchine e attrezzature, soprattutto a favore delle nuove tecnologie (+19,8% la variazione tra il primo trimestre 2004-2005, a fonte del 6,2% del nord est); inoltre non risultano in aumento le sofferenze.