Una deliberazione del CIPE ripartisce le risorse finanziarie del Fondo speciale previsto dalla legge 5 gennaio 1994, n. 36, recante disposizioni in materia di risorse idriche. Si tratta di quel provvedimento che nel disporre maggiorazioni di canoni per le concessioni di derivazioni di acque pubbliche per i diversi usi, aveva stabilito che gli incrementi degli introiti così derivanti confluissero in un Fondo speciale per il finanziamento degli interventi relativi al risparmio idrico ed al riuso delle acque reflue, oltre che per il finanziamento di interventi mirati alle finalità di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, recante norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo.


Spettava al Ministero dell Ambiente proporre il riparto delle maggiorazioni dei canoni idrici per il triennio 2001-2003, quantificata in euro 8.503.008 da suddividere fra le regioni e le province autonome e assegnato su apposita unità previsionale di base dello stato di previsione dello stesso Ministero, ai fini del successivo trasferimento alle regioni e alle province autonome interessate.

Secondo la ripartizione vengono assegnati all’Abruzzo 373.479 euro; alla Basilicata 235.990 euro e alla Calabria 275.990 euro. Alla Campania verranno trasferiti 302.033 euro, all’Emilia Romagna 666.529 euro e al Lazio 527,239 euro. La Liguria potra godere di fondi per 387.288 euro, la Lombardia di 1.895.525 euro e le Marche di 309.238 euro, al Molise andranno 242.595 euro, al Piemonte 996.143 euro e alle Puglie 219.780 euro. L’attribuzione alla Toscana ammonta a 440.123 euro, quella per l’Umbria a 361.472 euro. Al Veneto vanno 1.003.948 euro e alla Sicilia 266.610 euro.